Foto: BoBo
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Era il 18 marzo 2020, quando, tra le strade deserte della città, i mezzi pesanti dell'Esercito Italiano sfilavano in colonna con le bare dei morti di Covid. Non c'era più posto per loro nel cimitero. "Quattro anni fa la pandemia entrò nelle nostre vite stravolgendole. Ancora oggi portiamo addosso le ferite e le conseguenze sociali del Covid-19. Sono vive nella mente di tutti le immagini delle ambulanze che soccorrevano le persone malate, degli operatori sanitari che prestavano loro le cure necessarie." Così in una nota il presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro. La Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di Coronavirus è stata istituita formalmente nel 2021, e oggi queste sono state ricordate durante la cerimonia al cimitero monumentale di Bergamo, con la deposizione di una corona di fiori, in presenza del commissario europeo Paolo Gentiloni e il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli. In questa occasione è intervenuto anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella definendola "una pagina dolorosa della storia recente del paese e del mondo intero". "La memoria collettiva ne è uscita segnata, ed è giusto" ha continuato, "ricordare come lo sforzo sinergico e solidale delle Istituzioni a ogni livello, del personale sanitario, dei volontari e società civile, abbia consentito di arginare un nemico intangibile all'insegna di una rinascita globale". In questa giornata, ha concluso Mattarella, "la Repubblica commemora le vittime dell'epidemia e rinnova sentimenti di profondo cordoglio a tutti i familiari". Oggi a Brescia tutte le campane suoneranno a lutto alle 16.55, mentre al Comune e negli edifici pubblici le bandiere saranno a mezz'asta.

B.Ž.