Foto: MMC RTV SLO/Martegani
Foto: MMC RTV SLO/Martegani

"Le mie dimissioni sono un'ipotesi verosimile". Zeno D’Agostino, presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, aveva commentato così l'eventualità che i portuali concretizzassero, il prossimo 15 ottobre, la minaccia di blocco a oltranza delle attività, confermata durante il corteo di lunedì in città.

Erano stati ben 750 i portuali che avevano animato la protesta dei 15mila sulle Rive a Trieste; una delegazione era poi salita in Prefettura. Ma in queste ore è arrivato l'annuncio che le aziende operanti nel porto di Trieste pagheranno di tasca propria i tamponi ai lavoratori fino al 31 dicembre. Lo hanno deciso le stesse società al termine di un incontro con il prefetto, Valerio Valenti, e il segretario generale dell’Autorità portuale del Mare Adriatico Orientale, Vittorio Torbianelli. Tra gli operatori presenti all’incontro c’erano spedizionieri, agenti marittimi e terminalisti.

Al termine dell’incontro, tra l’altro, è stato annunciato un presidio con tanto di personale sanitario all’interno del porto dove i lavoratori potranno sottoporsi ai tamponi necessari per il rilascio della certificazione necessaria per andare al lavoro dal 15 ottobre. Una trattativa simile è in corso anche per altri settori, come nel caso dei trasporti pubblici in Friuli-Venezia Giulia.

Intanto nella bozza del Governo sul Dpcm riguardante il Green pass è previsto che per "assicurare efficace ed efficiente" verifica del Green pass nei luoghi di lavoro pubblici e privati, il ministero della Salute "rende disponibili ai datori di lavoro specifiche funzionalità" per una verifica "quotidiana e automatizzata" rivelando solo il "possesso" di un certificato "in corso di validità" e non "ulteriori informazioni".

Inoltre, il certificato potrà essere richiesto ai lavoratori con l'anticipo strettamente necessario e comunque non superiore alle 48 ore. Infine, per i controlli del Green pass effettuati con App, "è fatto esplicito divieto di conservare il codice a barre bidimensionale (qr code) delle certificazioni verdi Covid-19 sottoposte a verifica".

Davide Fifaco