Foto: EPA
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Il premier italiano Conte ha annunciato sui social che a breve tutte le forze di maggioranza si incontreranno per operare una sintesi complessiva utile a selezionare gli investimenti e le riforme più utili per modernizzare il Paese. Conte ha precisato che "la nuova versione del Piano nazionale di Rilancio e Resilienza punterà con ancora maggiore decisione sugli investimenti, soprattutto quelli ad alto impatto sulla crescita, sulla trasformazione dei settori e sulle filiere innovative. Maggiori risorse saranno destinate, in particolare, alla salute, ai giovani, al terzo settore, agli asili nido e alle persone con disabilità".
"La piena disponibilità al dialogo predispone anche ad accogliere le buone idee degli altri. Una volta messa a punto una proposta migliorativa del Piano ritorneremo in Consiglio dei ministri per l'approvazione e riattiveremo così il confronto con l'intero Parlamento e, quindi, anche con le forze di opposizione, aprendoci anche alla discussione con tutte le parti sociali", ha concluso il Presidente del Consiglio.
Intanto non si spengono le polemiche e le accuse tra i partiti di maggioranza. Beppe Grillo, fondatore del Movimento 5 Stelle, ha usato la storia dell'Antica Roma per paragonare il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, senza mai citarlo direttamente, a Catilina personaggio noto in particolar modo per la congiura che porta il suo nome, un tentativo di sovvertire la Repubblica romana, in particolare il potere oligarchico del Senato. Grillo invita ad adattare le parole che il Console Cicerone pronunciò contro Catilina riferendosi alla contrapposizione tra Conte e Renzi: "Fino a che punto approfitterai della nostra pazienza? Per quanto tempo ancora la tua pazzia si farà beffe di noi? A che limiti si spingerà la tua temerarietà che ha rotto i freni?" Il comico genovese prosegue e conclude l'attacco ancora con le parole di Cicerone: "Il popolo ti ha tolto il potere: puoi attaccare il governo, ma non puoi sovvertirlo con tentativi scellerati di bandito. Eppure, ci sono anche alcuni, qui in Senato, che non percepiscono per ingenuità cosa stia per abbattersi su di noi o che fingono di non vedere quel che hanno sotto gli occhi: sono quei pochi che hanno alimentato con la condiscendenza le tue aspettative e rafforzato con l'incredulità il formarsi di una congiura! Allora dico se ne vadano i colpevoli! Si separino dagli onesti!".

Davide Fifaco