Foto: Reuters
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“Un fatto gravissimo e palesemente illegittimo”, così il Movimento 5 Stelle sul rifiuto dell'Associazione Rousseau di fornire i dati degli iscritti.
"Chi ha rallentato questo processo si assumerà tutte le responsabilità nelle sedi giudiziali penali, civili e amministrative per il danno che sta causando al Movimento 5 Stelle", sottolineano i pentastellati sui social. Il messaggio prosegue con le parole “Non comprendiamo come un compagno di viaggio con cui si è fatto un percorso insieme stia macchiando una così nobile storia con atti che la legge non ammette”. Il post si conclude con la considerazione che “è inaccettabile che un soggetto privato possa tentare di ostacolare l'attività di una forza politica del Parlamento e di governo, accampando pretestuose e incomprensibili motivazioni, anche di natura economica”. Il reggente del Movimento 5 stelle, Vito Crimi, ha inviato al presidente di Rousseau, Davide Casaleggio, una diffida per ottenere la consegna dei dati degli iscritti. Nell'atto si intima l'associazione ad "astenersi da qualsiasi trattamento dei dati degli iscritti, che non sia finalizzato alla consegna dei medesimi dati al Movimento entro 5 giorni". Dati che ovviamente sono essenziali per consentire l'esercizio della partecipazione ed alla democrazia diretta. La diffida inviata da Crimi, con la quale si ingiunge a Rousseau di non usare i dati, secondo gli esperti, è uno degli atti che potrebbero portare alla richiesta di intervento del Garante della Privacy. Dopo questa mossa, quindi, se il Garante dovesse ritenere il reggente del Movimento titolato ad agire per conto del M5S, potrebbe decidere di intervenire. Davide Casaleggio, intanto, parlando della richiesta di consegna dei dati da parte del curatore legale aveva affermato che "la proprietà dei dati è sempre in carico al singolo iscritto che deve essere coinvolto. Solo con il consenso degli iscritti si potrà fare quello che è necessario fare".

Davide Fifaco