I giovani proseguono a prenotare in massa le vaccinazioni, puntando al green pass ed ai benefici che tale certificato può portare, tra cui quello di poter accedere alle discoteche, visto che nel recente incontro tra il sottosegretario al ministero della Salute ed i gestori delle sale da ballo si è parlato di una ripartenza a luglio, legata proprio all'utilizzo del green pass, mentre rimane ancora da chiarire se resterà l'obbligo di utilizzare la mascherina all'interno. Ad ogni modo gli esperti frenano sugli Open Day, specialmente quelli che prevedono inoculazioni di Astrazeneca, visto che nelle fasce di età giovanili rimane il rischio di trombosi, in particolare ai soggetti femminili minori di 40 anni. Le Regioni continuano comunque l'immunizzazione dei più giovani con qualsiasi siero. Campania, Friuli-Venezia Giulia ed Umbria sono le regioni che hanno somministrato più dosi alle fasce di età giovanili.
Proprio il vicegovernatore del Friuli-Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, ha spiegato che il 70% della popolazione over 40 della regione si è prenotato per la vaccinazione, ma che per raggiungere l'immunità di gregge, ovvero almeno il 75% della popolazione immunizzato, bisogna lavorare su tutte le fasce di età, anche su quelle dei più giovani e per fare ciò servono più dosi di Pfizer e Moderna.
Matteo Salvini, leader della Lega, proprio in queste ore ha spiegato di aver incontrato i gestori dei locali, ricordando che la Conferenza delle Regioni aveva già ipotizzato di togliere i divieti nelle zone bianche, con l'utilizzo del green pass, ed ha aggiunto di aver personalmente affrontato l'argomento con il Presidente del Consiglio e di essere al lavoro in stretto contatto con il ministro Giorgetti, per garantire il divertimento controllato, sicuro e ragionevole.
Infine, sull'ipotetica somministrazione di una terza dose di vaccini, il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha dichiarato che le Regioni sono pronte già adesso a partire, ma va chiarito se si tratta appunto di una terza dose oppure se sarà un vaccino annuale.
Se diventasse un vaccino ripetitivo, ha precisato Fedriga, bisognerà passare dalla straordinarietà di questa campagna vaccinale all'ordinarietà, coinvolgendo quindi medici di medicina generale e farmacie, smantellando gli hub come ipotizzato dal generale Figliuolo.

Davide Fifaco

Foto: EPA
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