L’Italia ha chiesto un intervento dell’Unione Europea sulla questione delle aperture degli impianti sciistici, visto che il Governo Conte è intenzionato a tenere chiuse le piste da sci per evitare occasioni di contagio, almeno fino al 10 gennaio.

Inoltre, le Regioni italiane hanno contestato il fatto che se i paesi confinanti apriranno le piste da sci ci sarà una sorta di concorrenza sleale che porterebbe ripercussioni terribili all’economia della montagna. La soluzione delle chiusure trova d’accordo anche Francia e Germania, ma contrari altri Paesi europei, come Slovenia ed Austria.

La cancelliera tedesca, Angela Merkel ha annunciato che il suo governo cercherò una sospensione a livello Ue per la chiusura degli impianti sulle Alpi e la Baviera ha già annunciato le chiusure per Natale.

Prese di posizione elogiate anche dalla Francia, con l’esecutivo transalpino che sta studiando indennizzi per le attività montane colpite dalla pandemia. Bruno Le Maire, ministro dell’economia francese ha elogiato la "saggia posizione" della Germania, condivisa anche dal Presidente Emmanuel Macron, che come il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, chiede uno stretto coordinamento tra i Paesi europei in modo che non vi siano penalizzazioni nelle decisioni che ciascuno potrebbe prendere. "Su questo tema” - ha precisato Le Maire - “come su tutti gli altri, dobbiamo mostrare solidarietà e solidarietà significa accettare di prendere le stesse decisioni su situazioni in cui ci sono questioni economiche importanti e questioni di salute altrettanto importanti".

Da Bruxelles hanno intanto risposto che le chiusure sono di competenza nazionale, di fatto lasciando libertà decisionale ad ogni Paese. Il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, da subito ha espresso contrarietà a delle linee guida comuni per tutti i Paesi della UE sul funzionamento delle stazioni sciistiche. Secondo Kurz ogni Paese dovrebbe adottare le proprie misure per riaprire varie aree, anche sportive, a seconda delle statistiche di contagio nazionali. Linea con la quale sembra appunto essere d'accordo anche la Slovenia.

Davide Fifaco

Foto: Pixabay
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