Foto: Radio Capodistria/MMC
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La regione Friuli Venezia Giulia vuole chiedere al Governo italiano di rafforzare i controlli nei pressi dei valichi, come previsto dagli accordi con Austria e Slovenia, ma anche uno stop ai nuovi arrivi, incrementando le pratiche di respingimento.

Tra i provvedimenti che gli attuali regolamenti consentono, anche la possibilità di respingere entro le prime 24 ore chi abbia varcato il confine illegalmente e di abolire la possibilità di ottenere il permesso di soggiorno per motivi umanitari, previsto solo in Italia. Questo quanto dichiarato da Pierpaolo Roberti, assessore regionale alla Sicurezza, che ha inoltre spiegato che la richiesta avanzata al Governo includerà l'incremento di commissioni territoriali per il diritto di asilo, con personale dedicato, in modo da accorciare l'iter che per ora può durare anche 18 mesi.

Premettendo che spetta al Governo decidere le misure in tema di immigrazione, Roberti ha spiegato che la Regione punta invece a dare maggiore rigore ai controlli nei territori vicini ai confini, per intercettare chi entra illegalmente e provvedere al respingimento entro 24 ore come stabilito dagli accordi bilaterali con Austria e Slovenia. Nella maggior parte dei casi i richiedenti asilo provano a fare richiesta di protezione in Germania o Austria, ma se tale richiesta viene bocciata riprovano a farla in Italia.

Dei circa 5 mila richiedenti presenti in Friuli Venezia Giulia la maggior parte proviene dalle rotte terrestri e quasi tutti provengono di rientro da altri Paesi della UE che hanno negato loro la permanenza e secondo Roberti ciò è dovuto al fatto che solo in Italia esiste il permesso di soggiorno per motivi umanitari, possibilità che l'assessore leghista chiede al Governo d rivedere e cancellare, insieme alle richieste di aumentare gli organici ed i ritmi di lavoro dei commissari territoriali per il diritto di asilo, pratica che ora come ora può durare fino ad un anno e mezzo, rallentando anche le eventuali procedure di espulsione.