Voli bloccati almeno fino a mercoledì 19 luglio, danni ancora da calcolare ed eventuali responsabilità da scoprire. È la situazione dell’aeroporto di Catania dopo l’incendio scoppiato nella notte all’interno dell’area viaggiatori.
L’allarme era stato lanciato ieri poco prima di mezzanotte, e i vigili del fuoco intervenuti sul posto hanno faticato non poco per circoscrivere e poi domare il fuoco che si era sviluppato al primo piano dello scalo, nell’area aperta al pubblico, ed è stato riportato sotto controllo solo alle prime ore del mattino.
L’area è stata invasa dal fumo, che ha provocato scene di panico e una fuga di massa dei viaggiatori presenti nello scalo, mentre gli addetti cercavano di evacuare l’aereostazione. Nonostante la confusione non ci sono stati feriti, ma solo alcune persone leggermente intossicate e sotto shock per la paura.
Le indagini sono in corso per capire da dove sia partito l’incendio e cosa l’abbia provocato. La Procura di Catania ha aperto un fascicolo, per ora senza indagati, per i reati di incendio doloso e colposo.

A causa dell’incendio, tutte le attività nello scalo sono state sospese almeno fino a mercoledì prossimo, 19 luglio. Sulle piste ci sono sette aeromobili fermi, che resteranno a Catania sino a quando lo scalo non diventerà operativo, con ripercussioni su tutta la rete di voli in Italia. Le compagnie aeree dovranno quindi riprogrammare i collegamenti per i prossimi tre giorni. Alcuni voli sono già stati dirottati su Palermo e Trapani.
Si tratta dell’ultimo di una serie di episodi che hanno limitato l’attività dell’aeroporto internazionale di Catania Vincenzo Bellini, in una stagione che vede il massimo afflusso di turisti verso la Sicilia: nel mese di giugno un’eruzione dell’Etna aveva costretto a terra molti aerei per giorni, mentre proprio nel fine settimana si era svolto lo sciopero del personale di terra, che aveva però creato disagi limitati.

Alessandro Martegani