Foto: MMC RTV SLO
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Nuova giornata di incontri per gli accordi preliminari sul presidente della Repubblica italiana, che si è aperta con il colloquio tra Enrico Letta, segretario del Pd ed il capo di Italia Viva, Matteo Renzi.

I due sembrerebbero concordare su un patto di legislatura, nell'interesse del Paese. Renzi ha parlato di tre, quattro ipotesi ma secondo lui tra giovedì e venerdì si saprà il nome del capo dello Stato. Su Berlusconi pronostica che non avrà i numeri mentre rivela che non gli dispiace l'ipotesi Pierferdinando Casini. Secondo il leader di Italia Viva sarebbe un buon nome, come del resto lo sarebbe quello di Mario Draghi. Esclude però un bis di Sergio Mattarella.

A Villa San Martino di Arcore, residenza brianzola di Silvio Berlusconi, si è invece tenuto un vertice di Forza Italia. Presenti i capigruppo alla Camera, Paolo Barelli, e al Senato, Anna Maria Bernini, la senatrice Licia Ronzulli, oltre al presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri. Al centro del colloquio, ovviamente, l'eventuale corsa del leader di Forza Italia per il Quirinale.

Lunedì mattina sono intanto convocati i grandi elettori di Forza Italia, circa 150 fra senatori, deputati e delegati regionali, si apprende da fonti di Forza Italia, per coordinare il lavoro in vista dell'elezione del Presidente della Repubblica e per rafforzare il coordinamento con le altre forze politiche del centrodestra.
Nelle prossime ore è poi previsto un vertice di coalizione, annunciato dallo stesso Berlusconi insieme a Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Il centrodestra ribadisce che avrà una posizione condivisa ed unitaria.

Sull'ipotesi Mario Draghi prova a far chiarezza il governatore della Liguria, Giovanni Toti, che spiega: "In caso Draghi vada al Colle ci sono due opzioni, un Governo che sostituisca Draghi con un altro tecnico di garanzia e allora non faccio nomi per non fare danni ad amici che siedono al Governo, magari rafforzato con l'ingresso di alcuni ministri politici. Oppure un Governo politico in cui i leader si impegnano direttamente". Quest'ultima, secondo Toti, rimane comunque un'ipotesi più difficile.

Davide Fifaco