Foto: WWF Italia
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L’Italia si trova in allarme siccità. La neve sulle Alpi è dimezzata, laghi e fiumi sono in forte sofferenza, quasi in secca come la scorsa estate. Questo il quadro delineato da Legambiente che dopo i dati rilasciati, ha lanciato un appello al Governo Meloni, indicando alcune priorità per una strategia nazionale idrica. “Il 2023 è appena iniziato, ma sta mostrando segnali preoccupanti in termini di eventi climatici estremi. Bisogna da subito ridurre i prelievi nei diversi settori prima di raggiungere il punto di non ritorno” ha spiegato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente.

L’Italia, secondo l’OMS, è un Paese a stress idrico medio-alto, poiché preleva 33 miliardi di metri cubi di acqua ogni anno, e il 30-35% sono le risorse idriche rinnovabili utilizzate, le quali aumentano del 6% ogni dieci anni. Il Nord Italia è la zona più sofferente, il Po è in secca, il livello del Garda è ai minimi storici e la percentuale di riempimento del lago di Como è solamente al 20%.

L’associazione ambientalista ha lanciato così un appello evidenziando le priorità da attuare “a partire dalla definizione di una strategia nazionale idrica, strutturata in otto punti, che abbia un approccio circolare con interventi di breve, medio e lungo periodo che favoriscano da una parte l’adattamento ai cambiamenti climatici, e dall’altra permettano di ridurre da subito i prelievi di acqua evitandone anche gli sprechi”. Legambiente ha voluto anche sottolineare che non possono più esserci ritardi, in quanto l’emergenza è già in atto, infatti, come hanno spiegato, “a partire dai prossimi mesi, la domanda di acqua per uso agricolo si aggiungerà agli attuali usi civili e industriali che sono già in sofferenza e il fabbisogno idrico nazionale sarà insostenibile rispetto alla reale disponibilità".

B.Ž.