Foto: EPA
Foto: EPA

In Italia in calo i valori dell'Rt e dell'incidenza dei casi ogni cento mila abitanti. Il primo dato, rispetto la scorsa settimana passa dallo 0,98 allo 0,92, il secondo da 232 a 185. Come noto si tratta dei due valori più incisivi nel monitoraggio settimanale congiunto dell'Istituto superiore di sanità con il Ministero della Salute.

Rimane però alto il numero di Regioni e di province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e in aree mediche sopra la soglia critica, ora sono 15, una in più della scorsa settimana. In particolare, il tasso di occupazione in terapia intensiva, a livello nazionale, è del 41%, ovvero sopra la soglia critica mentre il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è ancora in lieve aumento. Discorso simile per il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale, sempre sopra la soglia critica con il 44% ed un lieve aumento nel numero di persone ricoverate in queste aree.

Nel rapporto si evidenzia che a causa di questi dati, ancora troppo elevati e dell'ampia diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità, vanno applicate tutte le misure utili al contenimento del contagio.

Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, dopo le dure parole di Draghi su chi "salta la fila" delle vaccinazioni, ha precisato: "non c'è stata una svista in termini di priorità delle vaccinazioni perché si è già data la priorità agli ottantenni ospiti della Rsa ed ai fragili", aggiungendo: "Il messaggio del presidente Draghi è l'appello alla sensibilità, alla coscienza e allo spirito civico". Locatelli ha inoltre spiegato che per il vaccino della Pfizer "ci sono dati che indicano che è possibile allungare l'intervallo da 21 a 42 giorni senza perdere l'efficacia della copertura vaccinale. Questo consente di incrementare il numero delle persone che possono ricevere la prima dose" ed ha concluso dicendo: "C'è questo tipo di indicazione poi l'attuazione pratica spetta al ministero della Salute, però i presupposti immunologici e biologici ci sono tutti".

Davide Fifaco