Foto: Reuters
Foto: Reuters

Il decreto Sicurezza e immigrazione, ricordiamo che, essendo un decreto, è immediatamente legge. Per l'applicazione effettiva manca solo la firma del Capo di Stato Mattarella - "una formalità" - secondo il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Il Decreto, così il vicepremier, consentirà di "combattere con più forza mafiosi e scafisti, ridurrà i costi di un'immigrazione esagerata, espellerà più velocemente delinquenti e finti profughi".
Comprende complessivamente 42 articoli. I primi 16 contengono le misure in materia di rilascio dei permessi di soggiorno, di protezione internazionale e di cittadinanza. Per quest'ultima prevista una piccola grande riforma. Ridurrà drasticamente il numero dei possibili "nuovi italiani": ricordiamo che ogni anno, 200 mila non italiani lo diventano sulla carta. Secondo Salvini "un passo in avanti per rendere l'Italia più sicura". Ed ancora "niente più asilo politico a chi commette reati" - il decreto prevede un "ampliamento" della platea dei reati che porteranno all'automatico diniego della richiesta di asilo o alla revoca dello stesso, qualora il migrante l'abbia già ottenuto. Per facilitare l'espulsione degli irregolari si allunga da 3 a 6 mesi la durata massima di permanenza per il rimpatrio.
Lo - Sparar - il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati sarà riservato esclusivamente ai titolari di protezione internazionale e ai minori non accompagnati, non ai semplici richiedenti asilo come oggi. Chi fa domanda di accoglienza, inoltre, non riceverà, come avviene oggi, l'iscrizione anagrafica. Taglio netto poi all'accoglienza in famiglia di rifugiati e titolari di protezione, come pure l'accoglienza diffusa gestita dagli enti locali. Il Ministro dell'interno Salvini in chiusura del provvedimento varato ha precisato non ci sono misure ad hoc sui rom, "altrimenti sarebbe scoppiato il putiferio", ma l'obiettivo e' quello di chiudere tutti i campi rom entro la legislatura.