Foto: Reuters
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Continua il percorso dell’Italia verso un allentamento delle restrizioni legate alla pandemia, in particolare in vista dell’arrivo delle vacanze di Pasqua e della stagione estiva.
Sembra essere proprio la volontà di favorire il settore del turismo alla base della nuova ordinanza firmata dal ministro della salute, Roberto Speranza, che uniforma le condizioni d’ingresso in Italia da paesi extra comunitari a quelle già in vigore per i cittadini che arrivano dall’Unione europea.
Dal primo marzo, in tempo per le prenotazioni per le vacanze di Pasqua, anche per i cittadini di gran parte dei paesi non comunitari non sarà necessario fare una quarantena di 5 giorni e un tampone, ma basterà presentare un certificato di vaccinazione o guarigione, oppure un test negativo recente, le stesse condizioni del Green pass semplice. Solo in caso di mancata presentazione di una delle certificazioni ci si dovrà sottoporre a quarantena.
Rimane in vigore invece la necessità di compilare il digital Passenger Locator Form, il modulo digitale in cui su inseriscono gli estremi del viaggio e che dovrà essere presentato in caso di controlli.
Già a fine gennaio era caduto l’obbligo di tampone per i cittadini comunitari, vaccinati o meno, che entravano in Italia, e questo ulteriore passo è destinato a rendere più facili e comprensibili le regole per i turisti e i viaggiatori che intendono raggiugere la penisola.
Rimane poi in vigore l’esenzione da ogni tipo di limitazione per chi vive nella fascia di 60 chilometri lungo il confine del paese: i residenti nelle aree di confine possono andare liberamente da una parte e dall’altra della frontiera senza necessità di alcuna certificazione e senza compilare il digital Passenger Locator Form.
La direzione presa dall’Italia, uno dei paesi più rigorosi per quanto riguarda gli arrivi dall’estero, segue le raccomandazioni approvate dai ministri per gli Affari europei dall’Unione, che puntano a revocare le restrizioni dei viaggi non essenziali verso l'UE “per le persone vaccinate con un vaccino approvato dall'Ue o dall'Oms, a condizione che abbiano ricevuto l'ultima dose del ciclo di vaccinazione primario almeno 14 giorni e non più di 270 giorni prima dell'arrivo, o abbiano ricevuto una dose di richiamo".
Si tratta inoltre di una delle tappe verso la progressiva abolizione di molte restrizioni in vista del 31 marzo, quando finirà lo stato di emergenza: sempre per favorire il turismo probabilmente sarà ad esempio eliminato l’obbligo di Green pass per gli alberghi e le altre strutture ricettive, ma anche la richiesta di Green pass per sedersi a un tavolo all’aperto nei bar e nei ristoranti.

Alessandro Martegani