Foto: EPA
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Dopo i successi olimpici Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha colto l’occasione per rilanciare l’idea dello Ius soli sportivo, affermando: “Ci sono decine di pratiche che giacciono sui tavoli. È vero che a 18 anni puoi fare quello che vuoi, ma se aspetti il momento per fare la pratica hai perso una persona. A volte ci sono tre anni di gestazione e nel frattempo, se l'atleta non ha potuto vestire la maglia azzurra, o smette, o va nel suo Paese di origine, o ancora peggio arriva qualche altro Paese che studia la pratica e in un minuto gli dà cittadinanza e soldi". Malagò ha quindi proposto di fare qualcosa di diverso dalla legge attuale, anticipando l’iter burocratico che attualmente è piuttosto complesso.

In seguito, ne è nata una polemica politica. La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha rilanciato la proposta di Malagò per anticipare l’iter per gli sportivi, ed in particolare per far sentire le seconde generazioni parte integrante della società, idea contrastata dal leader della Lega, Matteo Salvini, che ha dichiarato: “Invece di vaneggiare, dovrebbe controllare chi entra illegalmente in Italia. Non c'è nulla da cambiare. La legge va bene così com'è. Spero che vinceremo sempre più medaglie ma lo ius soli non c'entra un fico secco”.

Alle parole di Salvini ha risposto il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, affermando: “Chi gioca e lucra sullo Ius soli semplicemente è fuori dalla realtà. È un tema che non c'entra nulla con la sicurezza e la gestione dei migranti. C'entra con l'equità, l'integrazione, la vitalità di una società che è cambiata a dispetto della lettura faziosa che ne fanno i populisti".

Ad ogni modo i Cinque stelle ed i dem chiedono di non pensare solo agli atleti, ma di approvare una legge sulla cittadinanza.

Anche Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli-Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, si è espresso sull’argomento, precisando di essere "profondamente contrario allo Ius soli. La cittadinanza è la certificazione di un'integrazione avvenuta, non un modo per integrare".

Davide Fifaco