Foto: Reuters
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Che l’inflazione, dopo anni di tassi a zero o addirittura negativi, stia risalendo non è un mistero, tanto da far anticipare la riduzione delle misure di sostegno all’economia da parte delle principali banche centrali, ma gli effetti cominciano ad essere tangibili anche nelle spese di tutti i giorni in Italia.
Alla luce degli ultimi dati diffusi dall’ISTAT, ogni famiglia italiana potrebbe ritrovarsi spendere 217 euro in più all’anno solo per il cibo, ma non è l’unica voce in cui gli aumenti si faranno sentire. I prezzi dei beni alimentari, accanto a quelli per la cura della casa e della persona hanno raddoppiato il tasso di crescita, dall’1,2 per cento al 2,4, e aumentano anche i prezzi per beni come i trasporti, con un più 9,6 per cento a dicembre, una dinamica che dovrebbe far spendere agli italiani 519 euro in più a nucleo familiare.
Secondo il Codacons, una delle organizzazioni dei consumatori in Italia, con un’inflazione al 3,9 per cento su base annua, una famiglia media potrebbe ritrovarsi a spendere in totale quasi 1200 euro in più: una quota insostenibile per molte famiglie italiane, che dovranno quasi sicuramente ridurre acquisti e consumi, con un impatto negativo sull’economia, anche perché nei due anni precedenti molti lavoratori hanno visto calare le proprie fonti di guadagno a causa della pandemia.
Fra i principali responsabili della situazione, accanto a un fattore che rimane positivo, la ripresa dell’economia che determina l’aumento della domanda, ci sono soprattutto i rincari sulle bollette di luce e gas, scattati dal primo gennaio, che determineranno un’ondata di rincari in tutti i settori.
Si tratta di una situazione in cui il Friuli Venezia Giulia non fa eccezione, anzi, in regione il rincaro generalizzato è più alto di quello medio nazionale. A dicembre i prezzi sono aumentati soprattutto a Trieste, dove gli indici dei prezzi al consumo sono cresciuti dello 0,7 per cento in un mese a dicembre e del 5 per cento rispetto allo stesso mese del 2020, e a Udine, dove il rincaro è stato dello 0,6 su base mensile e del 4,3 in un anno.

Alessandro Martegani