"Il rischio che l'epidemia di Covid-19 dopo questa prima fase possa in seguito ripartire c'è, a partire dalla Cina, dove certo non tutta la popolazione è stata colpita". Ad affermarlo il direttore generale aggiunto dell'Oms, Ranieri Guerra.

Dagli studi finora eseguiti si rileva che in Italia i numeri non sono né buoni né negativi, la certezza è che non ci sia più una crescita esponenziale. Finora è stata la Lombardia a trainare il dato nazionale, ma adesso lo sta rallentando in quanto la crescita, sebbene ci sia ancora, è più lenta. Nei prossimi giorni sarà importante vedere il dato relativo al Centro-Sud, dove si osserva una crescita veloce ed esponenziale, ma dove non si vedono ancora gli effetti delle misure restrittive. Nel frattempo è importantissimo continuare con la chiusura totale ed evitare la nascita di focolai nel Centro-Sud.

Anche per questo si stanno svolgendo molti controlli da parte delle forze dell'ordine: durante la prima settimana un milione le persone fermate e 43 mila quelle denunciate per non aver rispettato i provvedimenti di contenimento della diffusione del Coronavirus. La grande maggioranza delle denunce riguarda cittadini che hanno infranto l'articolo 650 del Codice penale, non avendo rispettato un provvedimento dell'autorità: sono cioè stati trovati in giro senza motivazioni valide.

Il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, non esclude che il governo possa estendere i provvedimenti oltre il 3 aprile; fondamentali le valutazioni sui numeri dei prossimi giorni prima di prendere qualsiasi decisione. Intanto sono subito scattate la norme del decreto “Cura Italia” con le misure di potenziamento del servizio sanitario, quelle a sostegno del lavoro, quelle a sostegno della liquidità attraverso il sistema bancario e quelle a sostegno delle famiglie e delle imprese.

In Friuli-Venezia Giulia gli ultimi dati disponibili parlano, finora, di 30 vittime, 8 nelle ultime 24 ore; i casi di positività hanno raggiunto quota 394, 28 i pazienti in terapia intensiva, di cui 5 provenienti dalla Lombardia.

Davide Fifaco

Foto: MMC RTV SLO
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