Dati confortanti in molte regioni, comprese quelle al confine con Austria e Slovenia, meno in Lombardia, regione che ha pagato il prezzo più alto nel corso dell’epidemia, e che, in una situazione che rimane delicata, sta lentamente provando a tornare alla normalità.
La Lombardia, che da sola ha attualmente più della metà dei positivi di tutta Italia e poco meno della metà delle vittime del Covid 19 sulla penisola, ha fatto segnare 99 casi in più secondo gli ultimi dati, la metà di quelli di 24 ore prima, con 32 nuove vittime. Dati in miglioramento per una regione che comunque ospita la metà dei nuovi contagi e nuove vittime in tutto il paese. La seconda regione per nuovi contagi è il Piemonte con 26 seguita dall’Emilia Romagna con 24.
La Lombardia, regione in cui è anche in corso un’inchiesta sulla gestione dell’epidemia, con i magistrati che, dopo aver ascoltato il presidente della regione Attilio Fontana e l’assessore alla sanità Giulio Gallera, hanno annunciato di voler sentire anche il premier Giuseppe Conte e i ministri Roberto Speranza e Luciana Lamorgese, resta dunque l’area più critica nella gestione della fase 3 in Italia.
Una situazione comunque completamente diversa rispetto al Friuli Venezia Giulia, da settimane in costante calo nel numero di positivi e con i nuovi contagi a zero o limitati a una o due unità al giorno. In regione i positivi secondo gli ultimi dati sono 181, 16 in meno rispetto al dato precedente, con solo due nuovi contagiati.
Numeri che hanno spinto l’Austria ad aprire i confini con l’Italia a partire dal 16 giugno, come ha sottolineato lo stesso governatore della regione Massimiliano Fedriga dopo un colloquio con l’omologo carinziano Peter Kaiser, aggiungendo che Friuli Venezia Giulia, Carinzia e Veneto si preparano a rafforzare la collaborazione per favorire l’incontro fra le realtà produttive.

Alessandro Martegani

Foto: Reuters
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