Foto: MMC RTV SLO
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Come annunciato nella seduta al Senato, si è costituito il nuovo gruppo parlamentare “Europeisti Maie Centro Democratico”, i cui componenti sono Maurizio Buccarella, Adriano Cairo, Andrea Causin, Saverio De Bonis, Gregorio De Falco, Raffaele Fantetti, Gianni Marilotti, Riccardo Merlo, Mariarosaria Rossi e la senatrice della minoranza slovena Tatjana Rojc.

Quest'ultima ha annunciato il suo arrivederci al Partito Democratico per aderire a questo nuovo gruppo che proverà à dare il via libera al Conte ter, anche se fino ad ore i numeri non sembrano essere sufficienti a Palazzo Madama. Per ore si era cercato il decimo componente, necessario a formare il gruppo parlamentare al Senato ed alla fine è stata la stessa Rojc ad annunciare sui social il suo passaggio agli Europeisti, con le parole: “sono iscritta al PD con convinzione. Ora il Paese ha bisogno del contributo di tutti. È necessario un atteggiamento responsabile per evitare di consegnarci alle destre. I miei valori rimangono saldi, ma per andare avanti ho dovuto fare una scelta difficile. Per il bene del Paese”.
Rojc conferma inoltre immutata l'attenzione al territorio del Friuli-Venezia Giulia di cui è espressione "e in particolare - dichiara - alla minoranza slovena in Italia che ho l'onore di rappresentare in Parlamento".

Intanto è stato comunicato che Fantetti sarà il presidente del gruppo, Causin il vicepresidente. Merlo chiede anche che il nuovo gruppo parlamentare venga convocato al Colle per le consultazioni ed aggiunge che "al presidente della Repubblica avanzeremo la proposta di un nuovo governo Conte, perché è lui il nostro punto di riferimento".

Al progetto non ha invece aderito Sandra Lonardo, la moglie di Clemente Mastella che ribadisce comunque il proprio sostegno all'attuale maggioranza.

Nel frattempo, Giuseppe Conte non si rassegna ai numeri in Senato e lancia ancora appelli ai responsabili. In una prospettiva di legislatura, il premier apre a tutti coloro che ci stanno. Con un'apertura che prova a rimettere insieme e motivare una maggioranza che in Consiglio dei ministri e nelle segreterie dei partiti si mostra ancora compatta, ma che in Parlamento inizia a mostrare tentennamenti sul nome del presidente del Consiglio.

In questo scenario ricco di incertezza sembra esserci un unico punto fermo: il Movimento 5 Stelle ha chiuso qualsiasi possibilità di dialogo solo con Matteo Renzi, non con altri rappresentanti di Italia Viva.

Davide Fifaco