Foto: EPA
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I temporali degli ultimi giorni non hanno migliorato di molto la situazione della siccità in Italia, un fenomeno che sta provocando danni ormai permanenti a colture e allevamenti un po’ in tutta la penisola.
La Coldiretti, dopo mesi con piogge quasi inesistenti, ha stimato che un terzo della produzione nazionale andrà persa a causa della siccità, con punte che sfiorano il 50 per cento per alcune colture, come il mais, che richiede molta acqua ma che è anche il prodotto più difficile da trovare dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
Secondo la principale organizzazione degli agricoltori, proprio la produzione di mais e i foraggi per l'alimentazione degli animali avrà un calo del 45 per cento, il frumento duro per la pasta del 30, il frumento tenero del 20, e del meno 15 per cento per la frutta rovinata da temperature che superano i 40 gradi.

Foto: Reuters
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La siccità colpisce anche gli allevamenti, a causa della mancanza di foraggio per animali e per l’impatto delle temperature. La produzione di latte sarebbe calata del 20 per cento, così come quella di cozze e vongole, uccise dalla mancanza di ricambio idrico nel Delta del Po. Aumentano anche gli assalti di insetti e cavallette, con decine di migliaia di ettari devastati. I danni stimati sull’agricoltura superano i 3 miliardi di euro.
A tutto questo si sommano anche le difficoltà di reperimento di materie prime come i fertilizzanti, che in gran parte arrivavano dalla Russia.
In difficoltà ci sarebbero più di 330 mila imprese e lo stato di emergenza per la siccità dovrebbe essere allargato ad altre quattro regioni, Lazio, Umbria, Liguria e Toscana, dopo Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.
Proprio in Friuli Venezia Giulia le precipitazioni sono dimezzate rispetto alla media degli ultimi trent’anni, in alcune aree senza irrigazione le perdite arrivano fino al 100 per cento, e si registrano danni alle colture di mais, soia ed erba medica. Preoccupa anche lo stato dei vigneti che potrebbero perdere fino al 30 per cento del raccolto.

Alessandro Martegani