Anche le elezioni amministrative previste a maggio, con il rinnovo di importati capoluoghi fra cui Milano e Roma, sembrano dover seguire la sorte delle regionali del 2020, previste per maggio ma poi rinviate a dopo l’estate.
Man mano che passano i giorni sembra prendere sempre più corpo l’ipotesi di rinvio del voto, alla luce dei dati sull’epidemia e sull’andamento della campagna vaccinale, che non garantirebbero una situazione di sicurezza nei seggi fra meno di tre mesi.
Sull’opportunità di votare o meno però le forze politiche hanno in alcuni casi avuto un atteggiamento opposto a quello assunto riguardo l’ipotesi di elezioni politiche: ferma restando la posizione di Fratelli d’Italia, che ha chiesto il voto dopo la caduta del governo Conte e non intende opporsi al voto amministrativo, l’ipotesi di rinvio ha trovato invece appoggio da un asse fra Forza Italia e Lega, le due forze del centro destra che partecipano al governo Draghi; Matteo Salvini, smentisce di aver mai chiesto un rinvio, ma la Lega con il partito di Berlusconi sarebbe pronta a dare questa indicazione quando la questione verrà messa sul tavolo.
Dall’altra parte i 5 Stelle non sembrano ansiosi di andare alle urne, per il timore di subire un ridimensionamento a livello locale, anche perché non è ancora definita una strategia organica di alleanze con il Pd che invece, dopo aver combattuto contro la possibilità di elezioni politiche, ora è pronto da dare via libera alle comunali, certo di poter riconfermare sindaci in città importanti, a partire da Milano, dove Beppe Sala di fatto non ha ancora un avversario.
La pandemia, e le nuove alleanze determinate dal governo Draghi sembrano aver però nuovamente rimescolato le carte in un quadro già molto incerto per le sfide delle comunali: a Roma non è ancora chiaro chi sosterrà Virginia Raggi, e, nonostante la possibilità di conquistare la Capitale, il Pd non ha un candidato e anche il centrodestra è in alto mare. Tutta da costruire anche la sfida in città come Torino, Bologna e Napoli, mentre a Trieste le cose si stanno definendo, con le ricandidature di Roberto Dipiazza con il centro destra, la sfida lanciata da Francesco Russo, e molte altre forze che hanno già definito un candidato. Anche in questo caso però i candidati non sembrano escludere un rinvio, anche alla luce del fatto che la campagna elettorale, con le attuali regole anti Covid, si ridurrebbe a una serie di appuntamenti on line.
Un voto a settembre del resto è stato esplicitamente menzionato anche dal sindaco di Bari e presidente dell'Anci, l'Associazione nazionale dei Comuni italiani, Antonio Decaro: “Le elezioni sono sempre il massimo esercizio di democrazia, - ha detto - ma se si spostano di qualche mese non succede niente, non si provoca alcun vulnus alla democrazia italiana”. Una posizione che vedrebbe sulla stessa linea anche il Quirinale e Palazzo Chigi, rendendo quindi molto probabile il rinvio.

Alessandro Martegani