Foto: Reuters
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Questo sabato a Roma si terrà la sfilata dell'orgoglio Lgbtqi+. Una manifestazione che aveva raccolto il sostegno di molti enti pubblici tra i quali anche la Regione Lazio, che ieri ha, però, annunciato la decisione di revocare il patrocinio all'evento. Una scelta che si sarebbe resa necessaria "e inevitabile a seguito delle affermazioni, dei toni e dei propositi contenuti nel manifesto dell'evento intitolato 'Queeresistenza', dove secondo la Giunta regionale si promuoverebbero "comportamenti illigali, come la pratica del cosiddetto utero in affitto".

"Il neo Governatore della Regione Lazio Francesco Rocca", ritirando il patrocinio concesso "con delle motivazione pretestuose", secondo il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli pagherebbe "il debito elettorale a Pro Vita". E ironicamente, a poche ore dall'annuncio, gli organizzatori del Roma Pride hanno voluto ringraziare proprio questa associazione per l'ottimo lavoro fatto come ufficio stampa della manifestazione. "Grazie a loro siamo certi che sabato ci sarà una folla oceanica che crede nei diritti, nell'uguaglianza e nella laicità", ha commentato il portavoce del Pride Mario Colamarino. Tra i primi a ribadire la sua partecipazione il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri che ha voluto sottolineare l'importanza di questa manifestazione, che vede invece il sostegno incondizionato della città.

A plaudire alla scelta della Regione sono sui social i principali leader del centro-destra italiano, che stanno portando avanti una lotta per ridurre i diritti riproduttivi a livello nazionale, in primis con la legge attualmente in discussione che potrebbe rendere perseguibile in Italia anche il ricorso alla maternità surrogata in altri stati da parte di cittadini italiani.

Barbara Costamagna