Foto: Radio Capodistria
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Il 4 novembre 1918 l'Italia chiuse una fase complessa della sua storia portando a compimento il disegno di Unità nazionale. Quel giorno a Trieste Piazza Grande divenne Piazza Unità d'Italia e il molo "San Carlo" venne ribattezzato "Audace" dal nome del cacciatorpediniere italiano che per primo attraccò, facendo sbarcare un battaglione di bersaglieri.

Si concluse così per l'Italia il conflitto che costò la vita a centinaia di migliaia di italiani ed europei. E proprio a loro oggi il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha rivolto il suo pensiero, rendendo omaggio non solo ai 600 mila caduti italiani ma anche a quelli degli altri eserciti, compresi gli italiani morti in Galizia con la divisa austriaca.

Perciò a Trieste si è deciso di celebrare questo centenario invitando delegazioni provenienti da tutti i paesi toccati al tempo dal conflitto in Europa, ai quali Mattarella si è rivolto ricordando l'importanza di commemorare questa ricorrenza assieme per coltivare l'amicizia e la collaborazione, invece che la contrapposizione; che, in quel caso non risolse antiche controversie ma fece solo da incubatore ai totalitarismi del Novecento. Una tragedia immane, ha concluso il Presidente prima della rievocazione, la cui memoria deve essere coltivata tra i giovani, anche in quelli di questa regione ache fu così colpita dai drammi non solo della prima ma anche della seconda guerra mondiale in modo da consolidare sempre più la scelta europea della pace, tenendo lontano lo spettro dei nazionalismi.