Matteo Renzi Foto: Reuters
Matteo Renzi Foto: Reuters

'Questione Giustizia', la rivista di Magistratura democratica che dà voce alla corrente di sinistra della toghe sostiene che "se l'Italia vuole conservare un accettabile grado di credibilità nel contesto internazionale, deve stringere un cordone sanitario intorno a sortite come quella "araba" di Matteo Renzi, ricordandogli che essere stato presidente del Consiglio comporta oneri anche quando si è cessati dalla carica e che essere parlamentari di una Repubblica democratica non è compatibile - eticamente e politicamente - con l'adulazione dei despoti". Posizione, quella di Renzi, aggravata dal fatto che un rapporto dell'intelligence Usa conferma che l'omicidio del giornalista Kashoggi, era stato autorizzato dal principe saudita Muhammad bin Salman.

Nello Rossi, direttore della rivista, aggiunge che "si è assistito ad una svendita a prezzi di saldo non dell'immagine di Matteo Renzi ma di quella dell'Italia, messa in evidente imbarazzo dalla sconcertante performance televisiva di un suo esponente politico di primo piano".

Lo stesso leader di Italia Viva all'indomani delle critiche per la visita in Arabia Saudita aveva promesso una conferenza stampa per chiarire la sua posizione e rispondere alle domande dei giornalisti, conferenza di cui ancora non si sa nulla.

Finora Renzi ha solo rimarcato la legittimità di questi incontri ed ha precisato che la sua dichiarazione dei redditi è pubblica, riferendosi ai pagamenti ottenuti per queste contestate conferenze.

Intanto da un altro fronte politico, quello del Movimento 5 Stelle, arriva il sì di Giuseppe Conte al progetto di leadership, dopo un incontro con i principali rappresentanti dei Cinquestelle.
La centralità del progetto a lungo termine è basata sulla rinascita attraverso la transizione ecologica.

In un post Beppe Grillo parla di quello che sembra un vero e proprio nuovo inizio, scrivendo: "Abbiamo le tecnologie, le idee e lo spirito di comunità che ci ha sempre contraddistinto. Ora, è arrivato il momento di andare lontano".

Chiariti quindi i dubbi residui sul ruolo di Conte, che chiedeva rassicurazioni sullo spazio di manovra che avrà per muoversi nel Movimento e che nelle sue valutazioni deve essere ampio. I Cinquestelle spiegano che sarà lo stesso ex premier ad elaborare il progetto rifondativo dei pentastellati. Un progetto con cui il M5S punta a diventare "centrale nel quadro politico italiano" con una maggiore apertura anche alla società civile.

Davide Fifaco