Foto: MMC RTV SLO/Camera dei Deputati
Foto: MMC RTV SLO/Camera dei Deputati

Il no della Camera alla ratifica del Mes è arrivato dopo che la Commissione Bilancio aveva votato parere contrario, per volere di Fratelli d'Italia e Lega, mentre Forza Italia si è astenuta.

Il governo ha preso atto del voto di Montecitorio e fonti di Palazzo Chigi sottolineano che "si tratta di un'integrazione di relativo interesse e attualità per l'Italia, visto che come elemento principale prevede l'estensione di salvaguardie a banche sistemiche in difficoltà, in un contesto che vede il sistema bancario italiano tra i più solidi in Europa e in Occidente".
I rappresentanti di Forza Italia hanno voluto chiarire di avere optato per l'astensione, indicando che lo strumento va migliorato.

Il vicepremier Matteo Salvini su Facebook ha commentato il voto in Aula con le parole: "Il Parlamento boccia il Mes; pensionati e lavoratori italiani non rischieranno di pagare il salvataggio delle banche straniere. E pazienza se a sinistra si arrabbieranno. Una battaglia della Lega combattuta per anni e finalmente vinta. Avanti così, a testa alta e senza paura".

Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha dichiarato che i Cinquestelle hanno votato contro sulla ratifica del Mes e spiega: "Meloni ha detto che avevamo fatto passare il Mes con il favore delle tenebre. Ha mentito al Parlamento. Solo oggi decidete sul Mes e ve ne assumente le responsabilità. Noi lo abbiamo rifiutato quando tutti volevano costringere l'Italia. Nel dicembre 2020 abbiamo lavorato financo per migliorare questo strumento, per rendere il Mes un accordo comunitario e non intergovernativo. Oggi avete portato alla chetichella la votazione sul Mes in Aula, ma pensate che gli italiani siano così stupidi? Mascherate i vostri fallimenti e il Mes rimarrà grazie a voi un accordo intergovernativo e non comunitario".

Elly Schlein ha spiegato che "sulla ratifica del Mes si è spaccato il governo e la maggioranza a dimostrazione di un europeismo di facciata da parte di alcuni della maggioranza, ma soprattutto del danno alla credibilità del Paese".

Davide Fifaco