Foto: MMC RTV SLO
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La premier italiana Giorgia Meloni, intervenendo al congresso della Cgil a Rimini, ha ricordato Marco Biagi, del quale fra due giorni ricorre l'anniversario dell'assassinio da parte Brigate Rosse. Meloni ha affermato: "Il sindacato è sempre stato impegnato nella lotta al terrorismo, credevamo che il tempo della contrapposizione ideologica feroce fosse alle nostre spalle e invece, in questi mesi, purtroppo mi pare che siano sempre più frequenti i segnali di ritorno alla violenza politica".

La premier ha sottolineato come sia necessario che tutte le forze politiche, sindacati e corpi intermedi combattano contra questa deriva.
Il presidente del Consiglio ha inoltre definito "inaccettabile" l'attacco degli esponenti di estrema destra alla sede della Cgil a Roma, come anche le azioni "dei movimenti anarchici che si rifanno alle BR".

Sul Reddito di cittadinanza Meloni è stata molto dura: "Ha fallito, lo Stato non deve mantenere chi può lavorare", aggiungendo: "Neanche nell'idea iniziale del M5s era previsto il Reddito di cittadinanza come un vitalizio, ma come uno strumento transitorio. C'è gente che ha preso il sussidio per tre anni e si è ritrovata alla condizione di partenza". "Vogliamo tutelare chi non può lavorare ma per chi può lavorare la soluzione è proporre posti di lavoro dignitosi o percorsi di formazione, anche con un minimo di retribuzione, in settori in cui è richiesta la manodopera" ha spiegato la premier.

Posizione che sostanzialmente condivide anche il segretario della Cgil, Maurizio Landini, che nella propria relazione ha dichiarato: "Ai poveri voglio dare lavoro, non il Reddito".
Per quanto riguarda la riforma fiscale, Meloni ha ribadito che "l'introduzione anche per i lavoratori dipendenti, come per gli autonomi, di una tassa piatta agevolata sugli incrementi di salario rispetto agli anni o all'anno precedente".

Le nuove norme prevedono inoltre "una diminuzione progressiva delle aliquote Irpef". Infine, attenzione per la famiglia, la cui centralità, secondo la premier, va rilanciata, perché quello che si sta vivendo in Italia non è un inverno demografico ma una vera e propria glaciazione.

Davide Fifaco