Foto: Reuters
Foto: Reuters

Un appello al rigore, un deciso NO all'aumento delle tasse e non dover costringere le donne a scegliere tra il lavoro e la maternità. Sono questi alcuni punti dell'attesa conferenza stampa del Premier italiano Giorgia Meloni in quello che è tradizionalmente un appuntamento di fine anno che è stato rinviato due volte per motivi di salute. Meloni ha indicato che l'Italia per la prima volta ha una crescita superiore a quella degli altri Paesi, che il Patto di Stabilità parte dal 2025 e che quindi è presto per parlare di manovra correttiva. Riguardo alla tassazione è preferibile tagliare la spesa pubblica con l'obiettivo di confermare le misure finora prese o migliorarle. Meloni ha precisato che si sta lavorando per rendere la tassazione più competitiva con varie misure e ha ringraziato il MEF per la velocità nello stendere i decreti. L'intenzione è di disegnare un fisco che preveda un rapporto tra Stato e cittadini e inoltre uniformare i regimi fiscali in Europa. Riguardo al Governo, Meloni ha fatto sapere che non intende fare un rimpasto, mentre in riferimento all'Europa ha dichiarato di ritenere che Roma abbia le carte in regola per avere un ruolo importante in linea con il suo peso per avere una Commissione Europea più forte negli scenari di crisi, più efficace, più determinata nel perseguimento della sua agenda strategica per non consegnarsi alle dipendenze. L'Italia, così Meloni, non ha minori diritti degli altri e non ha prerogative diverse. La dichiarazione è giunta in risposta al possibile isolamento di Roma dopo la mancata ratifica del Meccanismo europeo di stabilità. I dati sull'immigrazione non sono soddisfacenti in rapporto alla mole di lavoro fatta finora. Riguardo le riforme della burocrazia e della giustizia ha evidenziato che sono due delle priorità dell'anno, mentre sul sostegno a Kiev Meloni ha detto che deve essere aiutata e che l'Italia deve rivestire una parte attiva nella crisi mediorientale assieme all'Europa, con cui lavorare a una soluzione strutturale per risolvere la questione palestinese. Meloni ha indicato che entro l'anno il parlamento dovrà nominare quattro giudici della Corte Costituzionale e che essendo al potere il centro destra vi è una deriva autoritaria, ironizzando e citando Giuliano Amato. Meloni ha evidenziato che il mondo in cui la sinistra ha più diritti degli altri è fi-ni-to, che tutti hanno gli stessi diritti e che gli italiani decidono chi deve governare con le elezioni.

Franco de Stefani