Al di là del contrasto e delle sanzioni previste “dobbiamo recuperare il senso della comunità, che in questo periodo un po’ complicato si sta disperdendo”.
È con questo richiamo che il sottosegretario Franco Gabrielli, Autorità delegata per la sicurezza, ha commentato da Udine l’operazione condotta dalla Polizia Postale e dalla Digos in 16 città italiane, tra cui Pordenone e Trieste, nei confronti di no vax radicali affiliati al canale Telegram “Basta dittatura”.
Le ipotesi di reato formulate dalla Procura della Repubblica di Torino, a carico di 17 persone, sono, a vario titolo, istigazione a delinquere con l’aggravante del ricorso a strumenti telematici e istigazione a disobbedire le leggi. Gli indagati istigavano sistematicamente anche all'utilizzo delle armi e a colpire anche cariche istituzionali, tra queste il presidente del Consiglio Mario Draghi, oltre a esponenti di forze dell'ordine, medici, scienziati, giornalisti e altri personaggi pubblici accusati di "asservimento" e di "collaborazionismo", parlando anche di "impiccagioni", "fucilazioni", e "gambizzazioni".
L’indagine ha provocato la reazione della comunità no vax, che ha proposto nuove proteste, come ingressi in massa senza mascherine nei centri commerciali, ma anche minacce ai magistrati della procura di Torino e alla polizia che indagano sugli attivisti della chat “Basta dittatura”.
Nelle abitazioni di alcuni dei no vax sono stati sequestrati, fra le altre cose, una tanica di acido, un passaporto nazifascista, coltelli e una balestra.
La polizia postale di Torino chiederà anche di avviare le procedure per l'oscuramento dei nuovi canali già creati su Telegram dopo la chiusura di “Basta dittatura”.
“Aspetto le indagini come andranno avanti - ha commentato il presidente Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga - ma per avere una testimonianza di quanto questa fetta assolutamente minoritaria di individui sia aggressiva, basta guardare le mie pagine sui social, dove chi la pensa in modo diverso da questo estremismo negazionista, viene attaccato, offeso e minacciato”.

Alessandro Martegani