Foto: EPA
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Dopo l'ultima uscita di Beppe Grillo, che ha dichiarato che Giuseppe Conte non potrà risolvere i problemi del Movimento 5 Stelle, di fatto sancendo la rottura con l'ex premier, quest'ultimo ha deciso di tirare dritto. "Andiamo avanti" - dice Conte - "ci sono rimasto male ma non tanto per me" e prosegue dicendo: "Questa svolta autarchica credo sia una mortificazione per una intera comunità che io ho conosciuto bene e apprezzato di ragazze e ragazzi, persone adulte che hanno creduto in certi ideali".

Anche Vito Crimi critica le azioni di Grillo, affermando che il garante ha indetto la votazione del comitato direttivo impedendo una discussione ed una valutazione della proposta di riorganizzazione e di rilancio del MoVimento 5 Stelle, alla quale Giuseppe Conte ha lavorato negli ultimi mesi, su richiesta dello stesso Grillo. Crimi precisa, inoltre, di non essere d'accordo con la decisione di indire la votazione, che ad ogni modo non potrà avvenire sulla piattaforma Rousseau, poiché questa è inibita al trattamento dei dati degli iscritti al MoVimento.
In queste ore dovrebbe tenersi anche un'assemblea dei deputati pentastellati, con all'ordine del giorno il confronto sulla linea da intraprendere.

Tutto ciò mentre alla Camera si vocifera già di una possibile scissione, tra chi resterebbe nel Movimento 5 Stelle con Grillo e chi andrebbe con Conte, tra chi crede che il garante abbia esagerato e chi vede nell'ex premier una risorsa imprescindibile per il rilancio.

C'è anche chi coglie la palla al balzo, come Alessandro Di Battista, che esorta i 5 Stelle ad uscire dal governo "iper-liberista" di Draghi, definito dall'ex deputato "uno dei peggiori governi europei". "Il Movimento, per volere del garante Grillo - afferma Di Battista - si appresta, a quanto pare, a votare un Comitato direttivo. Credo che a fronte di questi 4 mesi tragici nei quali chi ha vinto le elezioni del 2018 è risultato politicamente inconsistente, sarebbe doverosa una votazione sulla permanenza o meno del M5s nel governo dell'assembramento. Perché errare humanum est, perseverare è draghiano", conclude lo stesso Di Battista.

Davide Fifaco