Se ne va Maurizio Costanzo, un personaggio che ha scritto una pagina importante del costume italiano. Giornalista, ma anche autore radiofonico, televisivo, di canzoni - per Mina ha scritto Se telefonando -, autore di opere teatrali, e sceneggiatore di film, su tutti "Una giornata particolare" con Sophia Loren e Marcello Mastroianni.
Dopo gli inizi come cronista a Paese Sera nel 1956, Costanzo debutta come autore radiofonico in Rai con Canzoni e nuvole, fino ad approdare alla televisione con il primo talk show della tv italiana - Bontà loro, primo di una serie di programmi che avranno la fioritura finale nel 1982 con il Maurizio Costanzo Show. Nasce così il cosidetto «salotto mediatico», che si afferma su Canale 5 come luogo di transito e discussione, dove si fa prima a elencare chi non è mai stato invitato: alla fine saranno oltre 30mila gli ospiti fra persone comuni e personaggi affermati in 42 edizioni.
Tanto disimpegno, ma altrettanto impegno, come le campagne contro la mafia, con il giudice Giovanni Falcone ospite nei suoi programmi, e un attentato fallito nel maggio 1993, quando un'auto con 90 chili di tritolo esplode vicino al teatro Parioli dove era in onda con la sua trasmissione. Una «medaglia» di cui andare fiero. Meno la storia di un decennio prima, quando nella lista dei massoni legati a Licio Gelli c'è anche il suo nome. Una vita professionale intensa tanto quanto quella sentimentale, con quattro matrimoni e due figli.
Legame indissolubile e inscindibile, che lo ha accompagnato sempre, è stato quello con la sua città natale, di cui conservò sempre un certo spirito sornione, ironico, capace di accogliere anche l'elemento più estraneo. E poi la Roma, la squadra per la quale ha sempre tifato. Un anno e mezzo fa dei giallorossi divenne «advisor delle strategie di comunicazione», incarico cui era molto legato, ma che lasciò perché diceva di non essere preso in considerazione a dovere e di avere quindi pochi margini di azione. Salutando si dichiarò comunque «fedele a Mourinho», perché la fede non si discute.


Valerio Fabbri