Foto: ARS
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“Guai a chi vuole trasformare il nativo digitale in un analfabeta sostanziale.” Con queste parole Claudio Marazzini, presidente onorario dell'Accademia della Crusca (nata nel 1500 con l’obiettivo di tutelare e diffondere la conoscenza storica della lingua italiana e monitorarne l’evoluzione), ha lanciato l’allarme sul rischio di una progressiva riduzione della scrittura a mano.
L’uso di strumenti informatici fin dalla più tenera età, dice lo storico della lingua italiana, sottrae sempre più spazio alla scrittura a mano, che invece, afferma “deve restare come forma educativa primaria e come strumento utilissimo, e – aggiunge - deve essere anche curata la forma di un corsivo leggibile”.
In effetti lo sviluppo di nuove tecnologie sta rendendo la scrittura, non solo quella a mano ma in generale la corretta espressione scritta, sempre meno utilizzata: anche in campo giornalistico sono sempre di meno i colleghi che prendono appunti o scrivono con la penna, preferendo tablet, computer o anche telefoni cellulari.
È un processo che però, per il professor Marazzini, va contrastato, non solo per amor di tradizione, ma anche perché la scrittura a mano è un mezzo di sviluppo fisico e intellettuale, e ci rende indipendenti dalla tecnologia. “Non basta – dice - muovere le dita veloci su di una tastiera, non basta dettare un messaggio vocale o trascritto automaticamente da una macchina: l'acquisizione della scrittura corsiva – ha spiegato intervistato dall’agenzia Adnkronos - è fondamentale per ottenere il controllo manuale dell'arto sotto dominio intellettuale, in un equilibrio assolutamente prezioso e necessario. Chi propone di abolire la scrittura manuale, manca di qualunque criterio pratico ed educativo”.
Fra l’altro, visualizzando sempre caratteri digitali, i bambini sarebbero indotti a scrivere, anche sulla carta, in stampatello anziché in corsivo, disimparando questo tipo di scrittura “Gli stili individuali di scrittura - conclude il presidente onorario dell’Accademia - stanno diventando indecifrabili”.

Alessandro Martegani