Foto: Reuters
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Il portavoce dei portuali di Trieste, Stefano Puzzer, ha ribadito: “L'unica apertura che possono avere nei nostri confronti è togliere il Green pass. Il blocco di venerdì è confermato, oggi ci saranno sorprese perché non si fermerà solo il porto di Trieste. Anche quello di Genova? Non mi fermerei a quello di Genova, quasi tutti i porti si fermeranno. Stasera ne avremo conferma".

Attualmente dai porti di Napoli e Salerno non sono arrivati annunci di problemi relativi all'entrata in vigore del Green pass. Secondo fonti sindacali, il numero dei lavoratori no-vax è minimo e non compromette le regolari attività dei due scali e non è emerso alcun cenno di protesta relativo alla certificazione nei luoghi di lavoro.

Nei cinque scali pugliesi di Manfredonia, Barletta, Bari, Monopoli e Brindisi non si temono situazioni di criticità o blocchi; ad assicurarlo è il segretario generale dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, Tito Vespasiani, precisando che "nei nostri cinque porti il tasso di vaccinazione tocca in alcuni settori il 100%".

A Genova, invece, prosegue la protesta dei tir, che stanno bloccando il terminal più importante dello scalo ligure. Gli autotrasportatori protestano per i lunghi tempi di attesa per entrare nel terminal e hanno chiesto un incontro urgente al prefetto per presentare le loro istanze.

Intanto sulla situazione di Trieste è intervenuto il presidente di Federlogistica, Luigi Merlo, che ha spiegato che “affrontare e trattare la vicenda dei portuali come un problema di ordine pubblico rappresenta un errore clamoroso", ed ha aggiunto: "ci sono stati puntualmente e costantemente negati i confronti che avevamo richiesto con un solo risultato: lo Stato ora si piega ad un ricatto inaccettabile". Secondo Merlo si conferma politicamente un "commissariamento" di fatto del Ministero delle Infrastrutture.

Anche il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha commentato quanto sta avvenendo, affermando: "rischiamo di fare un danno enorme, non soltanto all'economia della città ma anche a tutti quei lavoratori che con l'indotto del porto lavorano, e non solo nel porto".

Davide Fifaco