Foto: Reuters
Foto: Reuters

Durante la scorsa notte, a Milano, sono stati affissi, sotto i locali e lo studio legale di La Russa, alcuni manifesti con la scritta "El violador eres tu. Gli stupratori siete voi". L'azione è stata rivendicata dal movimento femminista "Non una di meno Milano" che ha affisso un poster anche sotto Apophis club, il locale nel quale si trovava la ragazza che ha denunciato per stupro Leonardo Apache La Russa.

"La Russa padre e La Russa jr: i violadores siete voi", scrive il movimento in una nota. "Vogliamo cacciare La Russa da ogni incarico pubblico, vogliamo chiusi i locali della famiglia e lo studio legale su cui si fonda il loro potere economico e politico, vogliamo requisiti i loro soldi affinché siano devoluti ai centri antiviolenza", prosegue il testo del gruppo femminista. Il movimento "Non una di meno" annuncia anche un flash mob che si terrà questa sera alle 18.30 in piazza XXV Aprile a Milano.

Intanto è stato confermato che il telefono del figlio terzogenito del presidente del Senato non è stato sequestrato perché la sim è intestata al padre e dunque è "coperta' dall'immunità parlamentare".

Lo smartphone, presumibilmente, non avrebbe comunque rivelato contatti diretti tra Leonardo La Russa e la ragazza, visto che il figlio del politico non aveva il numero della giovane, tanto che in seguito la avrebbe contattata su Instagram, senza ottenere alcuna risposta.

Effettuate invece le copie dei telefoni della vittima e delle sue amiche, con tutte le chat. I messaggi sono stati recuperati attraverso la copia forense dei telefoni delle giovani. Pochi aiuti arriveranno invece dalle telecamere di sorveglianza, che di solito si cancellano e si sovrascrivono in 24 ore o nel caso di quelle pubbliche, dopo qualche giorno.

L'indagine sta comunque andando avanti a ritmi sostenuti: due giorni fa è stata convocata in Questura la presunta vittima, l'amica che poco prima del presunto stupro era con lei nel locale esclusivo in pieno centro ed altre testimoni.

Davide Fifaco