C’è chi parla di un ritorno a casa della Stampa, quotidiano tradizionalmente associato alla famiglia Agnelli poi passato al gruppo l’Espresso, chi di una faida familiare fra i De Benedetti, chi di un’operazione per il controllo dell’informazione locale in Italia.
In ogni caso la vendita del gruppo Gedi, che controlla, accanto alla Stampa e a Repubblica, il Secolo XIX, Radio Capital e l’Huffington post, più 13 giornali locali, fra questi anche il Messaggero Veneto e il Piccolo di Trieste, sembra destinata a dare un nuovo scossone al sistema dell’informazione in Italia.
Repubblica passa di mano dopo 25 anni di proprietà, sotto varie forme, dei De Benedetti, una famiglia che è stata anche lacerata dall’operazione quando, poco meno di un mese fa, l’ingegner Carlo De Benedetti ha lanciato un’offerta sul gruppo accusando apertamente i figli di non avere saputo gestire la sua creatura. Un’offerta troppo bassa per essere presa in considerazione, 129 milioni, ma che, alla luce dell’operazione con la Exor della famiglia Agnelli, assume il significato di un tentativo in extremis di non perdere il controllo di un settore importante dell’informazione della penisola.
Anche le offerte precedenti da società come la Vivendi erano state ritenute troppo basse, ma la volontà della famiglia di lasciare il settore dell’editoria, in crisi da anni, era evidente e l’annuncio sembrava ormai scontato.
Gedi, nata nel 2017 dall’unione dei gruppo di Repubblica e di quello della Stampa, aveva chiuso lo scorso anno con un passivo di 32 milioni, con prospettive non positive su vendite e raccolta pubblicitaria. La Cir, la società presieduta da Rodolfo De Benedetti, che ha il 43,78 per cento della Gedi, cederà le quote a John Elkann che ha poco meno del 6 per cento, garantendo alla Exor la maggioranza. L’operazione vale in totale quasi 200 milioni di euro.
La cessione ha già sollevato preoccupazioni soprattutto per i possibili risvolti su sinergie editoriali e occupazione: i comitati di redazione di 13 quotidiani locali del gruppo, settore che in realtà aveva garantito utili a Gedi, hanno chiesto un incontro sulle future strategie rivendicando "l'importanza della qualità e dell'autonomia dell'informazione locale".
Per ora John Elkann ha solo confermato di voler compiere “scelte che non possono più essere rimandate” sviluppando in particolare il digitale e “completando l’integrazione organizzativa all’interno di Gedi”.

Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO
Foto: MMC RTV SLO