Salvare almeno in parte la stagione estiva: è questa una delle principali preoccupazioni dei governatori delle regioni italiane, in un paese che, perlomeno prima dello scoppio della pandemia, ricavava più del 5 per cento dell’intera ricchezza nazionale dal turismo, attività fondamentale per le regioni costiere.
Con tutte le incognite del caso, al momento sembra difficile che la stagione estiva, in particolare quella sulle spiagge, possa avere uno svolgimento regolare, sia per la natura stessa delle attività, che generano assembramenti di migliaia di persone, sia per le limitazioni agli spostamenti, imposte o decise in autonomia, dei turisti stranieri.
La prima regione a muoversi in vista della stagione è stata la Liguria, che per motivi territoriali può contare quasi solo sul turismo legato alle spiagge. Il governatore Giovanni Toti è stato il primo a dare via libera ai lavori di allestimento degli stabilimenti balneari. Una decisione prima contestata da altri amministratori, ma poi messa in atto anche da altre regioni come la Toscana, il Lazio, molte regioni del sud e di recete anche in Friuli Venezia Giulia.
Su come gestire la stagione però le incognite sono ancora molte: bisognerà vedere quali limitazioni di movimento ci saranno, i bagnini di Rimini hanno chiesto di attendere un vaccino prima di far partire la stagione, e si pensa a regole per gestire le spiagge rispettando le distanze di sicurezza.
Idee fantasiose come la creazione di box di plexiglass per isolare aree attorno agli ombrelloni sono state rapidamente scartate, anche per motivi di costo, e in Emilia Romagna è stata ipotizzata la creazione di “steward delle spiagge”, con il ruolo di gestire le presenze e far rispettare le regole, limitando le presenze a 4 persone ogni 10 metri quadrati.
In ogni caso entro il 4 maggio partiranno i lavori di allestimento in quasi tutte le regioni: in Friuli Venezia Giulia tutto si era bloccato con il Lockdown, ma ora sembra esserci qualche speranza di non perdere totalmente la stagione. Si punta sulle prenotazioni online e sul turismo interno, guardando alle molte seconde case di vacanza di friulani, triestini e veneti in località come Lignano e Bibione, case che probabilmente quest’estate rappresenteranno la meta delle ferie estive per le famiglie dell’area. In ogni caso, come ha ammesso lo stesso Governatore Massimiliano Fedriga, non sarà una stagione come tutte le altre.
Complessa poi la situazione in Sardegna, un’isola che richiede in ogni caso un lungo spostamento per essere raggiunta, e che, si calcola, potrebbe avere un crollo valutato in mezzo miliardo di euro se non ci saranno dati positivi sulla pandemia nei prossimi due mesi.

Alessandro Martegani