Foto: Pixabay
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Tutelare i più giovani sui social. Questo l'obiettivo di una proposta di legge presentata negli scorsi giorni in Italia dai parlamentari di Azione e Italia Viva, da due ex ministre che si sono occupate di infanzia, come Elena Bonetti e Mara Carfagna, nonché da Carlo Calenda, Matteo Richetti e Giulia Pastorella.

La proposta di legge prevede infatti non solo il divieto per gli under 13 di accedere ai social, ma anche un meccanismo concreto per rendere effettiva una tutela verso i bambini.
Dagli studi emerge che l'età di iscrizione ai social è scesa, sino ad attestarsi agli 11 anni.
Attualmente in Italia esiste un divieto di accesso ai social per i ragazzini sotto i 14 anni, ma non c'è controllo, e bambini e ragazzini anche più piccoli dei 14 anni possono tranquillamente iscriversi alle diverse piattaforme inserendo dei dati falsi.

La soluzione proposta è dunque il divieto di iscrizione ai social per gli under 13 e permesso per i ragazzi di 14 e 15 anni con il consenso dei genitori. L'iscrizione ai social diventa possibile solo attraverso un processo di certificazione dell'età, mediante un meccanismo che confermi la presenza dei requisiti anagrafici dell'utente, come carta di identità elettronica, Spid o con un provider privato di certificazione dell'identità. Meccanismo che potrebbero essere utilizzati anche per tutti gli altri siti a maggior rischio dei minori.

A queste soluzioni andrebbe, inoltre, aggiunta una specifica campagna informativa prevista dalla proposta di legge, dedicata alla formazione e l'informazione delle famiglie e dei docenti sui rischi dell'esposizione precoce dei bambini e dei ragazzini ai social.

Davide Fifaco