Foto: Reuters
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Si è conclusa nell'Aula di Montecitorio la terza votazione del Parlamento in seduta comune ed integrata dai delegati delle regioni, per eleggere il presidente della Repubblica.

Continuano le strategie e le trattative tra le forze politiche. Come noto il centrodestra ha proposto una rosa di tre nomi: Letizia Moratti, Marcello Pera e Carlo Nordio.

Terna bocciata dal centrosinistra che tramite Enrico Letta ha proposto un supervertice per trovare un nome condiviso. Prende forza quindi l'ipotesi di Elisabetta Casellati come possibile nuova candidata del centrodestra, ma restano sul tavolo ancora i nomi di Casini e Amato.

Ma sono ore fitte di colloqui e contatti. I vertici del Pd ed il leader della Lega, Matteo Salvini stanno facendo un tira e molla sul tanto nominato vertice di maggioranza; i dem cercano di convincere il leader leghista a non procedere domani al voto su un candidato di centrodestra perché così salterebbe la maggioranza.

Francesco Boccia, componente della segreteria del Partito Democratico ha spiegato che se passa un presidente o una presidente con 505 voti raccolti fra cambia casacca e gruppo misto, se si rompe la maggioranza, un minuto dopo, per i dem, finisce la legislatura.

Intanto oggi il centrodestra era d'accordo sul votare scheda bianca, ma Fratelli d'Italia si è smarcato. Tre senatori del partito di Giorgia Meloni non hanno risposto alla prima chiama, ma dal partito è stata rilasciata una nota che spiega: "Fratelli d'Italia non voterà scheda bianca a seguito delle valutazioni dentro il partito. Fermo restando l'assoluta compattezza del centrodestra che non è minimamente in discussione l'immagine che il Parlamento sta dando agli italiani è incomprensibile, dobbiamo dare all'assemblea un segnale: non si può continuare a rimanere per giorni in una situazione di stallo".

Fratelli d’Italia (ma non solo), dunque, ha votato per Guido Crosetto. E sull'unità della compagine di centrodestra arriva anche la chiosa di Silvio Berlusconi, che, come ha riportato Antonio Tajani, ha insistito sulla necessità compattezza.

Davide Fifaco