Foto: Reuters
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Il leader della Lega, Matteo Salvini, tira fuori, nuovamente, il nome di Franco Frattini, che fa decisamente irrigidire il Partito democratico ed Italia Viva, fin dall'inizio schierati contro l'ex ministro degli Esteri quando nei giorni scorsi era circolato il suo nome.

Voci vicine al Pd parlano di un Enrico Letta molto irritato, mentre Matteo Renzi accusa il centrodestra di aver messo in piedi uno show indecoroso, scambiando l'elezione del presidente della Repubblica con le selezioni di X Factor.

Le capogruppo dem, Simona Malpezzi e Debora Serracchiani, criticano la mossa Frattini, dicendo: "Siamo tornati al via, un nome già fatto e sul quale abbiamo già abbondantemente espresso le nostre perplessità".

Rincara la dose Laura Castelli, viceministro M5S al Mef che dichiara: "Usare il presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini, una carica istituzionale così autorevole, per spaccare la maggioranza di governo è un segno evidente che non c'è la volontà di trovare una soluzione per il Quirinale. Non possiamo spaccare la coalizione con il centrosinistra, salterebbe anche il governo".

Salvini rimane comunque attivo su più settori come del resto anche il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. Da parte di Silvio Berlusconi arriva invece l'ennesima richiesta a Mario Draghi di restare al governo.

Da analizzare anche il caso dei 166 voti a Sergio Mattarella, che teoricamente potrebbero essere potenziali voti per Draghi se fosse vera la voce che così si sono contati i pentastellati vicini a Luigi Di Maio, che ritiene indispensabile portare l'attuale Premier al Quirinale per mantenere la maggioranza al governo.

Ad ogni modo dalle ultime notizie arrivate in tarda serata sembrerebbe che il centrodestra abbia deciso di andare allo scontro e votare uno dei tre nomi presentati un paio di giorni fa, oppure anche quello della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Questa azione potrebbe implicare l'immediata caduta del governo e quindi si andrebbe a breve anche a nuove elezioni politiche.

Davide Fifaco