Foto: Reuters
Foto: Reuters

La notizia principale della seconda giornata delle consultazioni è che Matteo Renzi ha negato l'ipotesi di un incarico immediato a Giuseppe Conte per formare subito un nuovo governo. Renzi ha precisato a Sergio Mattarella che prima bisogna chiarire se il Partito Democratico ed il Movimento 5 Stelle vogliono ancora Italia Viva nella maggioranza.

Chi pensava che la crisi si potesse risolvere in poco tempo è stato così costretto a ricredersi. Renzi, in pratica, non pone un veto su Conte, ma ritiene più corretto, a questo punto, che una personalità terza sia incaricata di un mandato esplorativo per verificare si ci possono essere le condizioni di rimettere insieme la maggioranza, che, peraltro, ancora non esiste senza Italia Viva.

Comunque sembrerebbe ci sia stata una chiamata telefonica tra Conte e Renzi, sollecitata sia da tanti dentro Italia Viva, sia da Pd ed alcuni 5 Stelle, che non è bastata a colmare le distanze tra i due.

Successivamente è stato il gruppo del Partito Democratico a conferire con il presidente Mattarella ma al termine dell'incontro i rappresentanti del PD avevano delle facce tese ed hanno rilasciato una dichiarazione piuttosto stringata.
Nicola Zingaretti ha ribadito il sostegno dei Dem al premier dimissionario ed ha spiegato di puntare ad una soluzione rapida per uscire da questo momento buio che il partito ha cercato in tutti i modi di contrastare.

Anche Liberi e Uguali ha comunicato la disponibilità a proseguire l'esperienza di governo con il presidente Conte con l'alleanza tra Movimento 5 Stelle, Leu e Pd.

Ora devono salire ancora al Colle il Movimento 5 Stelle ed il centrodestra, ma l'attenzione è tutta su Mattarella che potrebbe decidere proprio di affidare l'incarico esplorativo ad una terza personalità che si configurerebbe nel presidente della Camera, Roberto Fico.

Davide Fifaco