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, associazione di promozione sociale che da oltre quindici anni si occupa delle celebrazioni della ricorrenza del Giorno del Ricordo, ha tenuto il suo congresso nazionale a Trieste per fare un bilancio del lavoro svolto in questi ultimi anni ed eleggere il presidente e il direttivo nazionale.

Il dimissionario Presidente Nazionale, Michele Pigliucci ha ripercorso le tappe delle attività del Comitato che può contare oggi su 400 soci e circa 3.000 simpatizzanti provenienti dal mondo degli esuli e non solo, che organizzano ogni anno decine di iniziative da Pantelleria ad Aosta, per ricordare le tragedie del ‘900 ma soprattutto per mantenere vivo il legame con la cultura italiana del confine orientale.

Alla guida dell’associazione è stato scelto l’avvocato di origine piranese Edorado Fonda che ha detto di voler “continuare a perseguire lo scopo del comitato, facendo conoscere le vicende del confine orientale anche a chi non le ha vissute o non le ha sentite raccontare in famiglia”. Perciò il “Comitato 10 febbraio” ha in cantiere una serie di iniziative turistiche per far conoscere l’Istria, il Quarnero e la Dalmazia, l'area che Fonda definisce “la più bella regione d’Italia”. Questo, però, è solo uno dei tanti progetti in cantiere. Innanzitutto ha aggiunto Fonda “intendiamo promuovere nelle scuole il fumetto “Foiba rossa” scritto dal vicepresidente dell’associazione Emanuele Merlino”, del quale è stata preparata una versione apposita.

Al congresso, oltre ad una serie di esponenti di spicco del panorama politico del centro destra nazionale e locale, era presente anche l’assessore regionale alle politiche comunitarie e corregionali all'estero Pierpaolo Roberti che ha dichiarato di aver preso parte all’incontro in rappresentanza delle Regione per lanciare il messaggio che la Regione FVG appoggia il lavoro delle associazioni come “Il comitato 10 febbraio” e come quelle degli esuli contro coloro che cercano di demistificare della storia di queste terre.

In un momento storico in cui c’è in corso il tentativo di una riappacificazione completa, volta a a sanare completamente le ferite del passato”, ci ha spiegato Roberti, “c'è ancora chi in questa città sostiene tesi completamente diverse, come abbiamo visto solo qualche giorno fa con la presentazione a Trieste dell’ennesimo volume in cui si dice sostanzialmente che l'esodo e le foibe sono un'invenzione di una certa parte politica. Da parte delle istituzioni pubbliche bisogna quindi esprimere una posizione ben definita: nessuno può negare i drammi del passato perché se non riconosciamo quelli che sono stati traumi del passato da ambo le parti non possiamo guardare serenamente al futuro. Chi fa il contrario, chi cerca di sminuire quello che è successo da una parte rispetto a quello che è accaduto dall'altra non fa il bene di nessuno". "Loro stanno da una parte, noi siamo convintamente dalla parte opposta", ha concluso.

Invitata all’iniziativa anche l’Unione italiana, che è intervenuta in forma epistolare attraverso le parole del suo Presidente Maurizio Tremul, che ha annunciato la prossima proiezione del film “Red Land” anche in Slovenia e Croazia in occasione del prossimo “10 febbraio”.

Barbara Costamagna