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È già partito nella maggioranza in Italia il confronto in vista delle legge di bilancio di autunno. Salvini e Di Maio puntano a inserire subito provvedimenti previsti dal contratto di governo come la Flat Tax o il reddito di cittadinanza, ma il ministro dell'Economia, Tria, ha ricordato la necessità di rispettare i parametri concordati con l'Unione europea.

"Applicare il programma del governo mantenendosi ovviamente nei limiti di bilancio necessari per conservare la fiducia dei mercati ed evitare l'instabilità".
Il ministro dell'economia Giovanni Tria, a margine dei lavori del G20 rassicura mercati e vertici europei sulla volontà di Roma di rispettare gli impegni finanziari, ma l'avvicinarsi della legge di bilancio sta redendo sempre più delicato il tema del rispetto dei parametri europei sui cui non sembra esserci un'unica visione all'interno della maggioranza.

"Gli italiani ci hanno votato per andare in pensione a un'età giusta e per pagare meno tasse - ha detto il leader della Lega Matteo Salvini - e noi lo faremo già da quest'anno, anche se dovremo sforare qualche parametro europeo deciso a tavolino". Salvini ha confermato provvedimenti come la flat tax, il reddito di cittadinanza o la riforma delle pensioni, che va fatta, ha aggiunto, "a prescindere dai numeri di Bruxelles".
Si tratta però di provvedimenti che costano, e che potrebbero mettere il leader della Lega in contrapposizione al collega dell'Economia, Giovanni Tria, molto più attento al rispetto dei parametri europei.

Provvedimenti immediati peraltro sono anche nei programmi del Movimento 5 Stelle, che però cerca di evitare polemiche interne: "Si narra - ha detto il vicepremier e ministro del lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi di Maio - di una contrapposizione con il ministro dell'Economia, ma io non la vedo" ha spiegato, ricordando "i margini che l'Italia pretende e deve ancora conquistare dall'Unione europea".
Lo stesso Tria però ha anche ricordato i rischi di un rallentamento della crescita, che andrà contrastato, ha spiegato, "sul fronte degli investimenti pubblici e non sulla spesa corrente".