"Al governo non cambia niente, nessun cambio, nessun rimpasto, il lavoro continua".
È stato lo stesso Matteo Salvini a rassicurare gli alleati di governo dopo il risultato delle elezioni in Abruzzo che hanno premiato la Lega, passata dal 13 al 27 per cento, decretato la vittoria del centro destra con Forza Italia e Fratelli d'Italia, ma anche il primo vero crollo dei 5 Stelle, passati dal 39,9 delle politiche del 2018, al 19,5.
Un risultato in parte atteso, e che apre un problema di riequilibrio all'interno del governo, anche se il leader della Lega, e a questo punto della maggioranza, sembra voler perlomeno rinviare tutto a dopo le elezioni europee di maggio.
"E' un voto abruzzese, non credo che gli amici dei 5 Stelle debbano temere nulla", ha detto Salvini.
Una posizione ripresa anche dal Premier Giuseppe conte "Il dato mi sembra abbastanza chiaro, - ha detto - ma questo non cambia nulla per il governo centrale. Continuiamo a lavorare, non c'è nessun cambiamento all'ordine del giorno".
Se le cose continuassero su questa strada però il problema di rimpasto si porrebbe con forza: il Movimento 5 Stelle ha sottolineato come alle precedenti regionali il risultato fosse solo del 21 per cento, come il Movimento corresse da solo e ci sia stata una scarsa affluenza, ma il calo di consenso è evidente, quasi 200 mila voti in meno, e potrebbe creare problemi in maggioranza. Anche all'interno del Movimento c'è chi chiede di sganciarsi, per non rimanere schiacciati dalla Lega.
Il crollo dei 5 Stelle, e i relativi rapporti nella maggioranza, hanno poi quasi fatto passare in secondo piano il risultato del centro sinistra, che con il 30 per cento ha tenuto, ma rimane comunque distante di quasi 20 punti dal centro destra, con il Pd che cala ancora, passando dal 14 per cento delle politiche all'11,3.


Alessandro Martegani


Matteo Salvini. Foto: Reuters
Matteo Salvini. Foto: Reuters