Foto: osebni arhiv
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Alla fine, si pagherà, perlomeno quest’anno, solo in 30 giornate di particolare affluenza e con molte esenzioni, ma l’avvio della sperimentazione del biglietto per entrare a Venezia rappresenta comunque un punto di volta per il capoluogo veneto e per le città d’arte italiane in generale.
Da qualche giorno è infatti attivo il portale che rilascia il QR code che attesta il pagamento del contributo di cinque euro per visitare la città, oppure la prenotazione di una struttura ricettiva o l’appartenenza a una delle categorie esentate. Lo scopo è limitare le presenze in città, sovraffollata a causa dei turisti (anche se la momento non è stato fissato un tetto agli ingressi), e al tempo stesso reperire fondi.

Foto: Reuters
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Nella fase sperimentale il biglietto sarà di cinque euro, ma con il sistema a regime varierà da 3 a 10 euro, a seconda delle giornate. Sempre nella fase sperimentale si pagherà solo in alcune giornate, una trentina, tradizionalmente di grande afflusso nella città della Serenissima. “Con il contributo d’accesso – ha spiegato il sindaco Luigi Brugnaro - possiamo usare la leva finanziaria per dissuadere le persone che non hanno prenotato l’ingresso alla città. Bisogna agire sulle norme che regolano la prenotabilità – ha aggiunto - per impedire quei picchi che non sono più accettabili. Una cosa posso dire con certezza: non sarà più come prima”.
Sono comunque molti coloro che non dovranno pagare per entrare a Venezia: non pagano coloro che arrivano dalle 16:00 del pomeriggio alle 8:30 del mattino successivo, i minori di 14 anni, chi si reca a Venezia per lavoro o studio, coloro che soggiornano in strutture ricettive all’interno del territorio comunale, i residenti della regione Veneto, chi deve sottoporsi a cure mediche, chi partecipa a competizioni sportive, le forze dell’ordine in servizio, le gite scolastiche, i proprietari d’immobili, parenti di residenti a Venezia, e poi tutti coloro che hanno una serie di motivi ritenuti urgenti. Si calcola che alla fine pagherà una persona su dieci, ma tutti dovranno avere il Qr code rilasciato dopo la registrazione sull’apposito portale, circostanza che fra l'altro ha generato non poche perplessità sul lato della privacy visto che, ticket pagato o meno, i tornelli registreranno entrate e uscite dalla città, di tutti, residenti e non.

La prova generale sarà quella del ponte del 25 aprile, proprio nel giorno di San Marco, patrono di Venezia, quando saranno presumibilmente già stati installati dei tornelli nei principali accessi della città.
Dal primo giugno poi ci sarà anche un limite ai gruppi organizzati di turisti, che potranno essere formati al massimo da 25 persone, e alle guide sarà vietato l’uso di microfoni, megafoni e altoparlanti.
La tassa potrà essere pagata in anticipo tramite la piattaforma o anche sul posto. Per chi ha un controllo venisse trovato non in regola col pagamento del ticket d’ingresso, sono previste sanzioni amministrative da 50 a 300 euro.

Alessandro Martegani