Foto: MMC RTV SLO
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"Lo scioperò è confermato. Possono precettare finché gli pare, noi non ci fermiamo fino a quando non abbiamo ottenuto dei risultati". Queste le parole del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che sottolinea però come per il settore trasporti vanno valutati i provvedimenti da intraprendere per non nuocere ai lavoratori, dopo l'ordinanza del ministro Salvini che riduce la manifestazione da 8 a 4 ore.

Come precisa il segretario della Cgil, "quando si arriva a un atto di prescrizione le eventuali sanzioni non riguardano solo le organizzazioni sindacali ma possono riguardare anche il singolo lavoratore".

Durissimo il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, nei confronti di Salvini: "Risponderemo a un atto di squadrismo istituzionale con la partecipazione a una grande manifestazione. Il silenzio assordante della premier Meloni mi dà l'idea che sia d'accordo con Salvini", afferma Bombardieri, che aggiunge: "È la prima volta che nella storia della Repubblica si interviene con la precettazione di uno sciopero generale".

Il segretario della Uil, infine, si scaglia contro il Governo dichiarando: "Continua a fare propaganda e a dire bugie; l'intervento sul cuneo fiscale mantiene gli stipendi uguali, non li fa aumentare. Non si parla di sicurezza sul lavoro, le scelte del governo sul fisco continuano a premiare gli evasori e non chi in questo Paese paga le tasse e si interviene sulle pensioni peggiorando la legge Fornero".

Intanto Matteo Salvini ha spiegato cosa accadrà ai lavoratori che violeranno le disposizioni: scatteranno le sanzioni previste dalla legge.

Infine, il Garante sugli scioperi, Paola Bellocchi, davanti alla commissione trasporti della Camera ha spiegato il no a Cgil e Uil allo sciopero generale di 8 ore, evidenziando che i presupposti per uno sciopero generale non ricorressero. Lo sciopero generale nazionale, infatti, deve riguardare la generalità delle categorie, la proclamazione, cioè, deve essere aperta mentre questo caso era una proclamazione chiusa perché conteneva un elenco di settori esclusi dal contrasto alla manovra del governo. Questo per assicurare al sistema una coerenza e una tenuta complessive altrimenti ogni confederazione farebbe uno sciopero generale alla carta, conclude Bellocchi.

Davide Fifaco