Foto: Reuters
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Dopo 11 anni, l'Inter torna a vincere il tricolore italiano. Era dai tempi del triplete di Mourinho che i nerazzurri non si cucivano lo scudetto sulle proprie maglie. Un successo che Conte ed i suoi giocatori hanno ottenuto con un girone di ritorno eccezionale fatto di 15 vittorie e 2 pareggi che ha portato la squadra milanese a vincere il titolo con quattro turni d'anticipo.

Un successo tanto atteso che ovviamente i tifosi hanno voluto festeggiare, innescando però le inevitabili polemiche, visto che una folla di oltre trentamila persone, molte senza mascherina, si è riversata nelle strade del capoluogo lombardo, assembrandosi poi in Piazza del Duomo, nonostante i noti divieti per le regole contro il covid.
Le forze dell'ordine hanno impedito che la folla si fermasse sul sagrato della Cattedrale e in galleria Vittorio Emanuele, dove gli accessi sono stati chiusi anche grazie alla collaborazione della polizia locale.

Le manifestazioni hanno scatenato una vera e propria bufera mediatica contro il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Il primo cittadino è stato criticato; molte persone hanno chiesto perché devono rispettare quotidianamente regole restrittive per poter lavorare e poi i tifosi possono tranquillamente assembrarsi. A Sala è anche stato chiesto di dimettersi.

Ad aprire la polemica il segretario generale di Confcommercio Milano, Marco Barbieri, che ha dichiarato: “La gioia dei tifosi interisti è più che comprensibile, lo dico da tifoso (seppur di un’altra squadra). Mi chiedo però perché a Milano, in Darsena o in Brera, sia necessario transennare le vie per evitare assembramenti e veicolare i flussi di persone e in piazza del Duomo possano riversarsi in migliaia in modo incontrollato”.

Anche il presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, ha commentato le immagini provenienti da Milano ed ha spiegato: “Vanno evitati gli assembramenti anche se la gioia si può comprendere. Ma deve prevalere il senso di responsabilità ed i 121mila morti devono averci insegnato qualcosa. Onorare la loro morte vuol dire evitare assembramenti”. Locatelli ha aggiunto che i casi in Italia sono scesi a 148 ogni centomila persone, ma la circolazione virale non può essere ancora sottovalutata, non deve esserci, quindi, rilassamento nei comportamenti.

Davide Fifaco