46 milioni e mezzo di italiani sono chiamati alle urne per votare il referendum costituzionale, e per più di 18 milioni il voto riguarderà anche il rinnovo di sette regioni e quasi mille comuni fra i quali 15 capoluoghi.
La tornata elettorale amministrativa e referendaria però si è aperta con una serie d’incognite in Italia: si vota in emergenza Covid, la campagna elettorale è stata poco seguita, e si teme un alto astensionismo.
I problemi sono iniziati già prima dell’apertura dei seggi per l’assenza di molti scrutatori che, sia per la paura del contagio, sia per la prospettiva di dover tenere la mascherina per l’intero giorno, hanno dato forfait, costringendo i comuni a correre ai ripari per sostituire migliaia di scrutatori in poche ore: a Roma un presidente su cinque ha rinunciato; a Milano per coprire un centinaio di seggi rimasti scoperti, il Comune ha lanciato un appello sui social; a Torino, su 918 presidenti incaricati, hanno rinunciato in 506, accanto a più della metà degli scrutatori.
In ogni caso i seggi sono stati aperti e le operazioni il voto sono iniziate, nel rispetto delle regole anti Covid che, oltre a imporre l’uso della mascherina e il rispetto delle regole di prevenzione all’interno dei seggi, con aree di attesa per mantenere la distanza, prevedono anche la possibilità di votare da casa o in ospedale per chi è in isolamento a causa della pandemia.
Si vota su due giornate: domenica per tutto il giorno e lunedì fino alle 15. Il referendum deve confermare o meno il taglio del numero de parlamentari da 945 a 600: essendo un referendum costituzionale non c’è quorum e il risultato sarà valido a prescindere dal numero di votanti. Se ci sarà la maggioranza di Sì, sarà confermata la modifica della Costituzione approvata dal Parlamento, altrimenti la legge sarà respinta.
Per rinnovare i consigli regionali votano i cittadini di Valle d'Aosta, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania, e Puglia, in totale quasi 18 milioni e mezzo di elettori: si tratta di un testo che potrebbe dare indicazioni sulle tendenze nazionali, e che deciderà il futuro di regioni importanti per gli equilibri politici italiani come Toscana, Puglia e Campania. Gli scrutini del referendum e delle regioni inizieranno subito dopo la chiusura dei seggi, mentre per le amministrative bisognerà attendere le 9 di martedì.
Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO
Foto: MMC RTV SLO