Foto: Pixabay
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"Sprecometro oltre che lo spreco alimentare, è in grado anche di valutare la perdita economica (in euro), l’impronta carbonica (in C02 e km percorsi da un’auto) e l’impronta idrica (in H2o e bottiglie di acqua da 0.5 l) all’interno delle mura domestiche.

Grazie al diario dello spreco, la app stessa, sviluppata dell'Osservatorio Waste Watcher International, aggiorna puntualmente il proprio comportamento, in modo da poter valutare i progressi fissando obiettivi di riduzione, in linea con l'Agenda ONU per lo sviluppo sostenibile, in particolare il target 12.3, che corrisponde a “dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030”.

Questo nuovo strumento risulta agile, veloce ed anche solido dal punto di vista scientifico, anche grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari dell'Università di Bologna e di Last Minute Market, e misura in grammi lo spreco alimentare, facendo capire non solo quali alimenti si sprecano ma anche il perché vengono gettati via ancora buoni da mangiare.

Sono oltre 500 gli studenti italiani, la quasi totalità degli allievi dei nuovi Licei di transizione ecologica e digitale che fanno in questo anno scolastico il loro esordio formativo, ad aver testato la app.

Usare questo programma è molto semplice: si scarica la app, ci si registra e si risponde ad un semplice questionario che assegna poi all'utente uno dei quattro profili possibili, ovvero “Sprecone”, “Disattento”, “Attento”, “Parsimonioso”, differenziati sulle abitudini di consumo e spesa alimentare, ma anche sulle quantità in grammi di spreco per 23 categorie di alimenti (carne rossa, carne bianca, frutta fresca, verdure, pane).

Periodicamente si può anche migliorare il proprio profilo, grazie alla visione di contenuti educativi presentati dall'app, come video, schede informative di approfondimento e quiz.

Davide Fifaco