Un decreto, venti ordinanze diverse, regole più o meno stringenti da regione a regione. Non è facile per gli italiani comprendere ciò che possono o non possono fare da oggi nel paese, anche perché le regole, soprattutto per quanto riguarda le possibilità di movimento, differiscono a seconda delle aree.
La stessa applicazione del nuovo decreto della Presidenza del Consiglio è stata cambiata in corso d’opera, prima consentendo e poi negando la possibilità di far visita agli “affetti stabili”, limitando questa possibilità ai soli parenti e famigliari, e quindi coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado, niente amici o fidanzati.
I motivi validi da segnare sull’autocertificazione, che è stata rinnovata anche se si possono usare ancora quelle vecchie, sono passati da due a quattro: lavoro, urgenze, stato di necessità e appunto visite ai parenti. Rimane l’obbligo di non varcare i confini della regione però, se non per motivi di lavoro o altra assoluta necessità, come ritornare nel luogo di residenza.
Salta anche il divieto di recarsi nelle seconde case, a patto che si trovino nella stessa Regione, ma solo per effettuare lavori di manutenzione, non per rimanere.
Cambia anche uno dei capitoli più discussi, vale a dire l’attività all’aperto. Passeggiate e attività sportive sono autorizzate, ma in forma individuale, in aree pubbliche o private, rispettando la distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri ed evitando ogni forma di assembramento. È anche possibile prendere la macchina o un mezzo per andare a praticare l’attività in un altro posto. In ogni caso in alcune regioni, come il Friuli Venezia Giulia, ma anche la Lombardia o il Veneto, è necessario indossare una mascherina, a meno di non trovarsi in un luogo isolato.
Le mascherine sono obbligatorie in queste regioni anche per uscire di casa e svolgere le attività, ma non per i bambini sotto i sei anni. Nei negozi in cui si tocca la merce in Friuli Venezia Giulia bisogna indossare anche i guanti, negli altri disinfettarsi le mani.
Autorizzati i cibi da asporto e le consegne a domicilio per i negozi di abbigliamento o di calzature. Sul tema si è innescato uno scontro fra il governo e la Calabria, che invece aveva autorizzato il consumo di bevande e cibo all’esterno dei locali.
I negozi al dettaglio dovranno ancora attendere prima di riaprire, ma i titolari di attività commerciali è però permesso accedere ai locali per lavori di manutenzione.
Tutta da valutare ancora la situazione di trasporti pubblici, sui quali, con la ripresa delle attività lavorative, sarà difficile far rispettare la distanza di sicurezza.
Restano vietate tutte le attività che comportano assembramenti o manifestazioni, comprese le funzioni religiose, tranne che in Sardegna. I funerali possono essere celebrati, ma al rito possono partecipare un massimo di 15 persone, e solo parenti di primo e secondo grado.

Alessandro Martegani


Foto: EPA
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