La notizia dei parlamentari che avevano chiesto il bonus all’Inps “non è uscita dal sottoscritto né direttamente né indirettamente”.
Si è trasformata in una sorta di processo pubblico del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, l’audizione in commissione Lavoro alla Camera sul caso bonus Inps.
Il numero uno dell’istituto, che aveva confermato ai giornali l’esistenza di una lista di duemila amministratori ed eletti che avevano chiesto il bonus, era stato convocato per chiarire la vicenda, ma negli ultimi giorni su Tridico erano piovute anche accuse di aver fatto uscire la notizia a ridosso del referendum sul numero dei parlamentari, e di non saper tutelare la riservatezza dei dati dell’istituto. La Lega aveva anche chiesto le sue dimissioni.
Nel corso dell’audizione Tridico, considerato vicino al Movimento 5 Stelle, essendo stato inserito nella squadra di governo presentata dai grillini prima delle elezioni, ha dunque dovuto rintuzzare gli attacchi.
Ha ribadito le cifre dell’intervento, sottolineando come il bonus sia stato erogato in una fase convulsa: “l'esigenza -ha detto - era pagare e non controllare, pagare subito e poi controllare”.
Rimane però il fatto che i controlli dopo sono stati fatti, ma solo per verificare, ha spiegato che i richiedenti non avessero altri fondi previdenziali obbligatori” a cui fare la richiesta, concentrandosi sugli amministratori locali.
Tridico non ha dato spazio alle richieste di rendere pubblica la lista, né ha confermato i nomi peraltro già noti dei tre parlamentari che hanno chiesto e incassato il bonus: i leghisti Elena Murelli e Andrea Dara, già sospesi dalla Lega, e il 5 stelle Marco Rizzone, deferito ai probiviri del partito.
In ogni caso sulla fuga di notizie Tridico è stato categorico: “I nomi dei politici che hanno preso il bonus non li abbiamo dati. È stata una notizia trafugata e io ho già avviato un audit interno". “Respingo – ha concluso - le accuse di una azione manipolata, le strutture sono autonome e la loro azione è stata egregia”.
Una difesa che però non sembra aver convinto i componenti della Commissione che hanno chiesto di essere informati sulla vicenda, come la presidente Debora Serracchiani che ha sottolineato la necessità di uno scambio d’informazioni per evitare il ripetersi di situazioni simili in futuro.

Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO
Foto: MMC RTV SLO