Radio Capodistria Foto:
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Dura reazione dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia al post di qualche giorno fa di un'altra associazione del mondo dell'esodo l'Unione degli istriani che denunciava l'incuria nella quale verserebbero i monumenti dedicati all'esodo a Roma, La vicepresidente Schürzel ricorda il lavoro fatto dalla sua associazione in questi anni e rimanda le accuse al mittente.

"Dopo aver dedicato molte energie per promuovere la costruzione a Trieste di un monumento all'Imperatrice Maria Teresa D'Austria, l'Unione degli Istriani fa un'estemporanea comparsata a Roma tramite il suo profilo Facebook per atteggiarsi a paladina della manutenzione dei monumenti ai martiri delle foibe". Con questo incipit provocatorio, visto che qualche riga dopo la politica degli Asburgo di divide et impera viene accusata di aver "sconvolto la convivenza dei popoli nell'Adriatico Orientale", Donatella Schürzel (vicepresidente nazionale e presidente del Comitato provinciale di Roma dell'ANVGD) è intervenuta con una lunga dichiarazione sui social per rispondere alla denuncia fatta sempre via Facebook dall'Unione degli istriani dell'abbandono in cui versano i monumenti dedicati all'esodo della Capitale, per il quale hanno detto di volersi mobilitare sia a livello comunale sia ministeriale, annunciando a breve un incontro con la sindaca Virginia Raggi.

Un'accusa alla quale l'ANVGD risponde elencando il lavoro svolto in questi anni per l'erezione di questi monumenti e per la diffusione sul territorio delle tematiche relative alla storia di queste terre. "Si tratta di un dialogo che si svolge in maniera proficua", ha concluso la Schürzel parlando della collaborazione con il Comune di Roma e che non ha "bisogno di contributi esterni"; soprattutto se non concordati con "chi opera quotidianamente a Roma per la tutela del Ricordo".

Parole durem che testimoniano il perdurare di un rapporto problematico fra le due associazioni, che in più occasioni, come risaputo tra coloro che seguono queste tematiche, hanno dimostrato di mal sopportarsi.