Un fondo a favore degli amministratori pubblici minacciati dai no vax e per restaurare i beni pubblici danneggiati dalle scritte contro vaccini e Green pass.

Dopo le minacce di matrice no vax ricevute da molti amministratori pubblici, fra gli altri anche i presidenti delle regioni Toscana, Emilia Romagna, e Liguria, Eugenio Giani, Stefano Bonaccini e Giovanni Toti, dal presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, e dal presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle regioni Massimiliano Fedriga, messo anche sotto scorta, il governo italiano ha inserito nell’ultima legge di Bilancio un fondo da 5 milioni l’anno, pensato per “misure di ristoro del patrimonio dell'ente locale o degli amministratori locali vittime di intimidazioni connesse all'esercizio delle funzioni”.
Lo aveva confermato anche lo stesso sottosegretario agli interni, Nicola Molteni, nel corso di un’audizione in commissione, sottolineando come da una parte il Viminale abbia attivato un osservatorio “per favorire - riporta l'agenzia DIre - e potenziare lo scambio di informazioni e fra Stato ed enti locali per individuare strumenti di contrasto e prevenzione”, dall’altra abbia creato il fondo per “finanziare le iniziative degli enti locali per la promozione della legalità”, ma anche “misure di ristoro del patrimonio dell'ente locale o degli amministratori locali vittime di intimidazioni”.

In effetti i casi di minacce e intimidazioni ai danni di politici e amministratori pubblici, ricevute on line, ma anche tramite le più tradizionali scritte sui muri, si sono moltiplicate negli ultimi mesi. Lo stesso governatore Fedriga è stato oggetto di minacce e insulti più volte nelle ultime settimane, ma il governo teme anche un peggioramento generale delle condizioni di sicurezza nel paese, e per contrastare le campagne d'odio, veicolate principalmente attraverso il web, ha avviato un'attività investigativa che ha portato all’avvio di indagini a carico di 1884 persone e all’arresto di altre 106. Sotto osservazione soprattutto le app di messaggistica, come Telegram, e oltre 300 gruppi su varie piattaforme.

Alessandro Martegani